Il prossimo 2 dicembre 2013 scadrà il termine per il versamento della seconda o unica rata degli acconti di imposte sui redditi e dell’Irap per l’anno 2013. La scadenza usuale del 30 novembre quest’anno cade di sabato e quindi il termine viene automaticamente prorogato al primo giorno feriale.
Quest’anno, per effettuare il calcolo corretto di quanto si dovrà versare, bisogna tener conto dei cambiamenti previsti dal D.L. n. 76/2013. Questo decreto ha stabilito che l’acconto Irpef passa dal 99% al 100% e l’acconto Ires dal 100% al 101%. L’aumento avviene anche per l’Irap, quindi per i contribuenti persone fisiche e le società di persone l’acconto Irap passa dal 99% al 100% invece i soggetti Ires vedranno l’aumento della percentuale Irap dal 100% al 101%.
Le percentuali di calcolo
Dove nascono queste percentuali? La tassazione sui redditi in Italia si basa sul versamento di un importo ‘a saldo’ ed al versamento di un ‘acconto’ che anticipa quanto si dichiarerà l’anno successivo con la dichiarazione dei redditi.
Esempio:
L’imprenditore Rossi quest’anno ha compilato la dichiarazione dei redditi calcolando la percentuale di tasse da pagare sul reddito guadagnato (ad esempio 1000 euro). Oltre a questa cifra deve anticipare allo Stato anche un’acconto sui redditi che guadagnerà nel 2013. Poichè la dichiarazione dei redditi del 2013 la compilerà solo nel 2014, l’acconto che il fisco chiede all’imprenditor Rossi è stabilito in misura forfettaria del 99% del saldo, quindi il 99% dei 1000 euro ossia 990 euro. Questa cifra viene versata in due rate, un primo acconto a giugno pari al 40% della cifra (396 euro secondo l’esempio) ed un’altra, il secondo acconto, pari al 60% (594 euro secondo l’esempio). Nel caso dei soggetti Ires, ad esempio le società di capitali, il meccanismo è lo stesso ma l’acconto è del 100%.
Il decreto legge modifica la percentuale di calcolo aumentando di un punto percentuale l’ammontare da versare. La maggiorazione è applicabile solo ora che si deve pagare il secondo acconto quindi si devono calcolare i nuovi importi. Per fare questo l’imprendore Rossi deve calcolare l’acconto con l’aliquota del 100% e quindi dovrà versare un totale di 1000 euro invece che 990. Per calcolare la rata in scadenza al 2 dicembre dovrà sottrarre ai 1000 euro i 396 del primo acconto pagati a giugno, per calcolare un importo di 604 (invece dei precedenti 594 ante decreto legge).
I metodi di calcolo
Esistono due metodi di calcolo degli acconti che i contribuenti possono scegliere, il metodo storico o quello previsionale.
Il metodo storico che utilizza, come base di calcolo, le imposte risultanti dall’ultima dichiarazione dei redditi, quella relativa al periodo d’imposta precedente. Il metodo previsionale che si basa invece sulla stima del reddito o il valore della produzione che si presume di conseguire nel 2013. In questo caso se il contribuente prevede di guadagnare meno dell’anno precedente, può versare meno o nessun acconto in previsione delle minori tasse da pagare sul reddito conseguito. Vi è da dire che in questo caso bisogna fare attenzione perché se si sbagliasse nella previsione delle minori entrate, lo Stato potrebbe sanzionarvi per insufficiente versamento con un percentuale del 30% di quanto non versato in acconto, più gli interessi.
Limiti degli importi per effettuare i versamenti
L’acconto non si versa se inferiore ai 51,65 euro per Irpef ed Irap delle persone fisiche e società di persone;
se non supera i 20,66 euro per Ires e Irap società di capitali ed enti non commerciali.
Gi acconti si versano in due rate se l’importo è superiore ad euro 257,52 per l’Irpef e superiore al limite di 257,50 euro per Ires e Irap.
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