Il 4 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il “Decreto Crescita”, quale ulteriore passo per la crescita del nostro Paese e come prosecuzione del lavoro svolto in questi mesi dal Governo. In questo decreto sono presenti punti inerenti i servizi digitali, la creazione di start up innovative, strumenti fiscali per agevolare la realizzazione di opere infrastrutturali con capitali privati, misure per l’attrazione degli investimenti esteri in Italia, interventi di liberalizzazione in particolare in campo assicurativo sulla responsabilità civile auto.
Aggiornamento: Il 18 ottobre 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto legge. Prossima la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo alcune delle novità del Decreto, rimandando alla lettura dello stesso per conoscere meglio tutte le novità in materia (questo il link al documento “Misure urgenti per l’innovazione e la crescita: agenda digitale e startup”):
Identità digitale e servizi innovativi per i cittadini
Carta d’identità e tessera sanitaria come le conosciamo saranno sostituite da un unico documento elettronico fornito gratuitamente dall’amministrazione che conterrà tutti i dati del cittadino e permetterà un accesso più facile ai servizi online della Pubblica Amministrazione.
Verrà accelerato il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione, tutti i dati saranno resi disponibili in formato aperto (open data) per favorire l’accesso alle informazioni di pubblica utilità. Sarà favorito lo scambio digitale dei dati tramite Posta Elettronica Certificata, la PEC costituirà il ‘ domicilio digitale’ del cittadino e dal 1 gennaio 2013 si potrà scegliere di scambiare i dati con la PA anche solo tramite posta certificata. Allo stesso modo entro la fine dell’anno prossimo le ditte individuali dovranno obbligatoriamente dotarsi della posta elettronica certificata.
Fascicolo elettronico sanitario e dello studente
Tutte le certificazioni di malattia e di congedo parentale dovranno essere rilasciate e trasmesse per via telematica. Si dà inizio al ‘fascicolo sanitario elettronico’ (FSE), che conterrà tutti i dati digitali di tipo sanitario e sociosanitario del cittadino.
E’ prevista l’introduzione del fascicolo elettronico dello studente che raccoglierà tutti i dati e gli atti relativi al percorso di studi e consentirà la gestione dell’intera carriera universitaria. A partire dall’anno scolastico 2013-2014, nelle scuole sarà progressivamente possibile adottare libri di testo in versione esclusivamente digitale, oppure abbinata alla versione cartacea.
Uso della moneta elettronica
Le pubbliche amministrazioni dovranno accettare pagamenti in moneta elettronica a prescindere dall’importo della singola transazione. Per questo motivo le stesse dovranno pubblicare i propri codici IBAN per permettere i pagamenti.
I soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, saranno tenuti, dal 1 gennaio 2014, ad accettare pagamenti con carta di debito (ad esempio, bancomat). I pagamenti elettronici potranno essere eventualmente effettuati anche tramite tecnologie mobili.
Giustizia digitale
Nei procedimenti civili tutte le comunicazioni e notificazioni a cura delle cancellerie o delle segreterie degli uffici giudiziari verranno effettuate esclusivamente per via telematica, quando il destinatario è munito di un indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi ovvero quando la parte costituita in giudizio personalmente abbia indicato l’indirizzo di posta elettronica certificata al quale ricevere le comunicazioni e notificazioni relative al procedimento. La stessa procedura è prevista per le notificazioni a persona diversa dall’imputato, nell’ambito dei processi penali.
Tutte le comunicazioni della procedura fallimentare avverranno per via telematica, come ad esempio la presentazione del ricorso per la dichiarazione di fallimento, le comunicazioni ai creditori da parte del curatore e la presentazione della domanda di ammissione al passivo da parte dei creditori.
Start up innovative
Saranno stanziati 200 milioni di euro per favorire la creazione di startup innovative, sotto forma di incentivi e fondi per investimento messi a disposizione dal Fondo Italiano Investimenti della Cassa Depositi e Prestiti. La norma a regime prevede l’impegno di 110 milioni di euro ogni anno per incentivare le imprese startup.
[warning_box]Le caratteristiche della start up innovativa:
- la maggioranza del capitale sociale e dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria deve essere detenuto da persone fisiche;
- la società deve essere costituita e operare da non più di quarantotto mesi;
- deve avere la sede principale dei propri affari e interessi in Italia;
- il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro;
- non deve distribuire o aver distribuito utili;
- deve avere quale oggetto sociale esclusivo, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
- non deve essere stata costituita per effetto di una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.
Inoltre la startup deve soddisfare almeno uno dei seguenti criteri: sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 30 per cento del maggiore tra il costo e il valore della produzione; impiegare personale altamente qualificato per almeno un terzo della propria forza lavoro; essere titolare o licenziataria di una privativa industriale connessa alla propria attività.[/warning_box]
Viene introdotto un regime fiscale e contributivo di favore per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipendenti, collaboratori e fornitori delle startup innovative. Il reddito derivante dall’attribuzione di questi strumenti finanziari o diritti non concorrerà alla formazione della base imponibile, in questo modo si vuole favorire la partecipazione al richio d’impresa.
Le startup usufruiranno di apposite disposizioni contrattuali per poter instaurare rapporti di lavoro subordinato che abbiamo maggiore flessibilità operativa, soprattutto nella fase di avvio dell’attività di impresa. Nello specifico, sarà possibile stipulare contratti di lavoro a tempo determinato con una durata variabile tra un minimo di 6 mesi e un massimo di 36 mesi, con possibilità di rinnovi senza soluzione di continuità, prorogabili ulteriormente una sola volta fino al termine di applicazione della normativa specifica per le startup (ossia, 48 mesi). Una volta decorsi i termini previsti, il rapporto di lavoro diventa a tempo indeterminato.
Per gli anni 2013, 2014 e 2015 è consentito alle persone fisiche e giuridiche rispettivamente di detrarre o dedurre dal proprio reddito imponibile una parte delle somme investite in imprese startup innovative, sia direttamente che attraverso fondi specializzati. Si avvia una modalità innovativa di raccolta diffusa di capitale (crowdfunding), con vigilanza affidata alla Consob.
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