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Il Governo accelera il suo intervento per la definizione dell’Agenda Digitale Italiana. E’ questo quanto riportato nel Comunicato Stampa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Il programma di lavoro si articola in questi sei punti:
- Infrastrutture e sicurezza;
- E-Commerce;
- E-government e Open data;
- Alfabetizzazione informatica;
- Ricerca e investimenti;
- Smart Communities.
Per ogni punto del programma vi saranno gruppi di lavoro che dovranno coinvolgere sia enti pubblici che privati per la definizione dell’attività da svolgere. Spero vivamente che questa volta il Governo riesca a colmare le lacune che dividono l’Italia dagli altri Paesi Europei, basti pensare che da noi il ‘digital divide’ coinvolge ancora gran parte della popolazione ed altra parte che invece può accedere ad internet non può usufruire però di collegamenti a banda larga.
Alcune informazioni sul resto del mondo (fonte: agendadigitale.org):
- A livello globale la “internet economy” supera i 10.000 miliardi di dollari. (presentazione NSTIC)
- Il Commissario per la Società dell’Informazione della Commissione Europea, Neelie Kroes, considera l’agenda digitale elemento base della sostenibilità socieconomica
- Nel Regno Unito vale già oggi il 7,2% del PIL, più del settore sanitario, e il governo ha sviluppato il piano “Digital Britain” per garantire alla Gran Bretagna un futuro tra le maggiori economie del sapere digitale.
- Il Giappone e la Corea del Sud sono stati tra i primi Paesi a darsi una strategia digitale
- Il governo tedesco ha un redatto il progetto “Digital Deutschland 2015”, nel quale, tra le altre cose, si stima che la banda ultralarga genererà 1 milione di nuovi posti di lavoro in Europa.
- In Francia il Presidente Sarkozy ha assegnato allo sviluppo delle infrastrutture ICT 4,5 miliardi di euro, 500 milioni in più di quanto raccomandato dal rapporto strategico “Investir pour l’avenir”.
- La Spagna si è data come obiettivo di investire in innovazione il 4% del PIL entro il 2015 ed arrivare a 150 brevetti annui per milione di abitanti.
- In USA il Presidente Obama ha nominato per la prima volta un direttore dell’informatica e delle telecomunicazioni, un “Chief Information Officer” federale.
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