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Con il decreto ‘Salva sanzioni’ del Governo sono state apportate modifiche alle regole Iva allineandole alla normativa comunitaria (cfr. Direttiva UE 45/2010). Dal 1 gennaio 2013 vi saranno quindi diversi cambiamenti sulle regole di fatturazione.

Il decreto ‘Salva sanzioni’ (Comunicato del Consiglio dei Ministri n. 57 del 06/12/2012)

Il decreto legge “Salva sanzioni” contiene disposizioni urgenti per il tempestivo adeguamento statale agli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. Si tratta di obblighi specifici di cui alla normativa UE, quali appunto il superamento di procedure di infrazione e di contestazioni, ovvero atti normativi e amministrativi, non pienamente conformi al diritto dell’UE.

Con tale provvedimento, in particolare, si potrebbero chiudere 4 procedure di infrazione, recepire 2 direttive i cui termini sono scaduti e adempiere a una sentenza della Corte di Giustizia UE, migliorando ulteriormente il livello raggiunto in questi 12 mesi di azione dal Governo. Azione che consente all’Italia, per la prima volta da decenni, di portarsi al di sotto del livello delle 100 procedure in corso.

Tra le maggiori contestazioni presentate da Bruxelles e che potrebbero, se non sanate in tempo, portare il nostro Paese davanti al giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione (con il pericolo, in caso di condanna, di pesanti sanzioni pecuniarie) troviamo questioni rilevanti la libera circolazione delle persone e della parità di trattamento, la materia della concorrenza e degli Aiuti di Stato; fiscalità e dogane; lavoro e politica sociale; sanità; ambiente.

Cosa cambia?

Fatture intracomunitarie
In caso di acquisti intracomunitari diventa regola generale l’integrazione delle fatture con l’indicazione dell’imposta sia per quanto riguarda i servizi generici resi da prestatore UE sia per quanto riguarda l’acquisto di servizi non generici. Nei documenti dovrà essere sempre indicata la partita Iva del committente o del cessionario o il codice fiscale nel caso in cui lo scambio avvenga con un soggetto privato.
La fattura dovrà essere emessa entro il 15 del mese successivo l’effettuazione dell’operazione o l’avvenuta cessione intracomunitaria del bene. Per la regolarizzazione di operazioni per le quali non è stata ricevuta la fattura si avrà tempo fino al 15 del terzo mese successivo l’operazione.

Fatture semplificate
Per le operazioni con importi fino a 100 euro sarà possibile emettere fatture ‘semplificate’. Per questi documenti basterà indicare solo codice fiscale o partita Iva del destinatario della fattura e basterà indicare l’importo complessivo, cioé comprensivo di Iva, senza indicazione separata dell’imposta.

Fatture elettroniche
Fatture elettroniche e fatture cartacee sono equiparate tra loro. Anche le fatture elettroniche dovranno essere conservate ai fini fiscali, inoltre dovranno essere convalidate mediante firma digitale o tramite sistemi gestionali che ne garantiscano l’autenticità e l’integrità dei dati.

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