Può un contribuente in regime semplificato affiancare un ulteriore attività imprenditoriale optando per il regime dei minimi?
Questa interessante questione mi è stata posta da un collega commercialista. Provo a rispondere in questa sede, sperando di innescare un dialogo con quanti vogliano approfondire la materia.
E’ stato detto che una persona che voglia usufruire del regime dei minimi per aprire una nuova attività pur essendo lavoratore dipendente può farlo perché la norma parla di prosecuzione dell’attività pregressa ma nulla dice a proposito della coesistenza di lavoro autonomo e lavoro dipendente.
Potremmo dire noi fiscalisti che, entro certi limiti da verificare caso per caso, la cosa può essere anche un vantaggio per il nostro cliente perché sappiamo che dai redditi assoggettati ad imposta sostitutiva del 5% non si possono detrarre spese comuni quali familiari a carico, spese mediche, interessi su mutui ecc… Le detrazioni però potranno diminuire l’imposta da pagare che deriva dalle altre tipologie di reddito come il reddito da lavoro dipendente.
Cosa cambia nel caso di esistenza di un’altra attività imprenditoriale? La norma sul nuovo regime dei minimi che ricalca in parte quanto previsto dal testo sulle nuove iniziative imprenditoriali prevede che il contribuente non deve aver esercitato attività imprenditoriale nei tre anni precedenti l’apertura della partita Iva.
Questo era ed è ancora riportato al comma 1 dell’art 13 della Legge 388/2000:
‘Il contribuente non deve avere esercitato nei tre anni precedenti, neppure in forma associata o familiare,
un’attività artistica, professionale o d’impresa, fatte salve le ipotesi di praticantato obbligatoriamente previsto
ai fini dell’esercizio di arti o professioni. Il regime agevolativo è infatti destinato ad incentivare esclusivamente
la nascita di nuove iniziative. Va sottolineato che la semplice apertura di partita IVA non costituisce
automaticamente causa di esclusione dal regime fiscale agevolato del presente articolo, occorrendo a tal
fine l’effettivo esercizio dell’attività.’
Quest’ultima frase è molto interessante perché può lasciar spazio a coloro che, pur avendo aperto la partita Iva, di fatto non hanno mai esercitato attività lavorativa come autonomi e potrebbero chiudere la vecchia posizione Iva per avviare una nuova attività optando per il regime dei minimi.
In tal senso, segnalo un’interessante caso esposto su ‘L’esperto risponde’ del 7 maggio 2012. In questo caso l’avvio di attività lavorativa come contribuente minimo era successiva al recesso come socio accomandatario di una sas che era sempre stata inattiva.
Poiché il testo parla espressamente di attività imprenditoriali (professionali o artistiche) non sembra che vi siano cause ostative per coloro che precedentemente all’inizio dell’attività abbiano solo emesso ricevute di prestazione occasionale. Questo è stato detto anche nel corso di Telefisco di quest’anno.
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Salve.
Vorrei porre alla sua cortese attenzione un paio di domande, scaturite dalla lettura di questo post:
1) nel regime dei minimi non opera nemmeno la detrazione delle spese sanitarie per farmaci da banco o dispositivi medici (ad es. guanciali anti-cervicale)?
2) col regime dei minimi è possibile fare contemporaneamente il libero professionista e l’imprenditore (con unica P.I.)?
Cordialità,
-angelo
Non è possibile portare in detrazione spese mediche. Libero professionista ed imprenditore sono due figure diverse, nel quadro della dichiarazione dei redditi dedicata ai redditi dei contribuenti minimi bisogna alternativamente indicare se si è lavoratore individuale o impresa. LAvoratori autonomi e imprenditori individuali vengono inquadrati diversamente anche ai fini contributivi previdenziali (gestione separata o gestione commercianti/artigiani). Cordiali saluti