Coloro i quali non potranno usufruire del nuovo regime agevolato per i minimi transiteranno automaticamente nel regime ‘residuale‘ previsto per gli ex minimi.
La permanenza in questo particolare regime dipende dal mantenimento di quelli che erano i requisiti dei cosiddetti ‘vecchi minimi’, il cui regime contabile finirà il 31 di questo mese. Di conseguenza, coloro che sforeranno il tetto dei 30.000,00 euro di ricavi/compensi nell’anno di imposta oppure avranno acquistato beni strumentali per un valore eccedente i 15.000,00 euro nel triennio precedente non potranno più usufruire del regime degli ex minimi e dovranno aderire al regime ordinario (una precisazione: i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate parlano solo di regime ordinario ma si ritiene che si possa usufruire naturalmente anche del regime semplificato).
Si può optare direttamente per il regime ordinario, in questo caso la preferenza deve essere comunicata con la prima dichiarazione annuale successiva alla scelta e vale per almeno un triennio.
Il regime degli ex minimi prevede l’esonero dalla tenuta dei libri contabili. La qual cosa comporta notevoli semplificazioni ma non toglie che sia necessario tenere traccia delle movimentazioni per poter calcolare agevolmente costi e ricavi relativi all’attività svolta, soprattutto in questo caso perché bisogna rilevare l’Iva a credito o a debito per effettuare, come previsto dalla normativa, la dichiarazione annuale ed il calcolo dell’imposta da versare.
Quella dell’Iva infatti è una delle novità salienti del regime degli ex minimi. La fattura dovrà riportare anche il valore dell’imposta.
Un esempio (documento emesso nei confronti di titolare di partita Iva) per un professionista iscritto alla Gestione Separata Inps può essere:
Compenso € 1.000,00
Rivalsa Inps 4% € 40,00
Totale € 1.040,00
IVA 21% € 218,40
Totale fattura € 1258,40
Rit.Acc. 20% € 208,00
Netto a pagare € 1050,40
Mi è stato posto il quesito inerente il caso in cui la fattura di un minimo non sia pagata quest’anno (2011) ma venga pagata nel 2012, anno in cui il contribuente diventa ‘ex minimo’. Si deve ricordare che il regime dei minimi prevede espressamente il regime di cassa, quindi si devono conteggiare solo le movimentazioni (negative o positive) che hanno avuto manifestazione finanziaria nell’anno di riferimento.
…’è previsto che nel caso di passaggio da un periodo d’imposta soggetto al regime
dei minimi ad un periodo d’imposta soggetto al regime ordinario, i ricavi, i compensi e
le spese sostenute, che hanno già concorso alla formazione del reddito nei periodi soggetti
al regime dei minimi, non assumono rilevanza nei periodi d’imposta successivi. Allo stesso
modo, i componenti di reddito che, ancorché di competenza dei periodi di imposta di
vigenza del regime, non hanno concorso alla formazione del reddito di tali periodi d’imposta
(perché non hanno avuto, ad esempio, manifestazione finanziaria) dovranno assumere
rilevanza nei periodi d’imposta successivi’…
Questo significa che la mancanza del pagamento della fattura non permette il conteggio della stessa tra i ricavi dell’anno di emissione che si andranno ad aggiungere all’anno successivo, questo non vale però ai fini Iva.
Un altro cambiamento riguarda l’applicazione degli studi di settore. Ci si aspetta qualche indicazione in merito dall’Amministrazione finanziaria, perché, come detto più volte, è impensabile l’analogia della media dei ricavi del settore di appartenenza con i ricavi di un contribuente che per previsione normativa doveva necessariamente rientrare in alcuni paramentri ben definiti (30.000,00 euro). Esistono casi in cui si può avere la disapplicazione degli studi di settore per attività marginali, a questa ipotesi si rifanno alcuni per giustificare i minori ricavi di chi era un contribuente minimo.
Un ulteriore aspetto molto importante riguarda la tassazione. Per gli ex minimi non sono previste tassazioni sostitutive dell’Irpef e delle addizionali ma si possono far valere comunque le deduzioni sul reddito dei contributi previdenziali e ci si può avvalere delle detrazioni per lavoro autonomo. Sui redditi si possono far valere poi altre detrazioni per spese mediche, veterinarie, universitarie, del mutuo, ristrutturazioni ecc.
Leggi il mio articolo al riguardo.
Gli ex minimi sono esonerati dal pagamento dell’Irap.
Rientri anche tu nel regime residuale?
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noi poi ci sentiamo i primi di gennaio eheheh 😉
Salve volevo farle 2 domande relative all’argomento,ho aperto la partiva iva con requisiti ridotti a luglio 2011 a marzo compio 35 anni potrò usufruire di tale legge fino a marzo? o a fine anno 2012?
Per chi ha compiuto già 35 anni e ha aperto la partita iva con requisiti ridotti cosa dovrà fare chiudere la piva, o potrà usufruire ancora di tale regime?
Grazie.
Il nuovo regime dei minimi può essere fatto valere per cinque anni dall’apertura della partita Iva quindi nel suo caso potrà usufruire del regime fino al 2015 compreso. Controlli però di avere tutti i requisiti richiesti dalla legge: https://www.studiomicera.it/nuovo-regime-dei-minimi/
Cordiali saluti
Innanzitutto grazie per la vostra gentile risposta, vorrei porvi la mia situazione:
Dal 2005 ho la partita IVA
Nel 2008 ho optato per i contribuenti minimi
nel 2012 compio 34 anni
A quale regime appartengo considerato che rientro nei parametri di reddito inferiore a 30.000 euro e non ho altre fonti di reddito?
Dal 2012 devo effettuare la ritenuta d’acconto del 5% o del 20% in fattura?
Devo inserire l’IVA in fattura o no? All’inizio lo facevo, poi dal 2008 al 2011 non più…
L’aver aperto la partita Iva prima del 31 dicembre 2007 la esclude automaticamente dal nuovo regime dei minimi. Provendendo dal ‘vecchio’ regime, transiterà nel regime semplificato degli ‘ ex minimi’. In sostanza applicherà l’Iva al 21% in fattura e la ritenuta d’acconto al 20% ma avrà minori adempimenti contabili. Legga questo mio articolo: https://www.studiomicera.it/il-regime-contabile-degli-ex-minimi/
Salve,
qualora un professionista debba riemettere le fatture 2011 non ancora saldate con una nota di variazione, che data devono recare le fatture con IVA? C’è una dicitura da aggiungere?
In generale, le prestazioni di servizi si considerano effettuate all’atto del pagamento del corrispettivo.
Buongiorno, complimenti per il suo lavoro , veramente utile per noi profani.
una domanda: ho aperto la partita iva con regime dei minimi a gennaio 2011, ho 42 anni, passero’ autonomamente al regime ex minimi ma questa seconda attivita’ non produce molto imponibile.
Sono anche impiegata dipendente di una azienda privata . Ai fini degli studi di settore basta questo ad evitare problemi, visto che non mi allineero’ di sicuro a quanto da loro richiesto ?
Perdero’ delle detrazioni che attualmente ho per via del lavoro dipendente (detr. per figli a carico ) ?
Tutte le spese che conseguiro’ per lo svolgimento dell’attivita’ sono detraibili, cosi’ come come i contributi INPS nella misura del 17 ( sempre se non e’ aumentato nel frattempo ) ?
ultima domanda: i due redditi fanno cumulo ?
Grazie per le sue risposte.
Isabella
Vi sono delle sentenze inerenti l’applicabilità di studi e parametri per chi lavora come dipendente e come autonomo ma bisogna sempre entrare nel merito delle questioni. Sono detratte dal reddito le spese inerenti l’attività così come sono deducibili i contributi previdenziali versati. Gli ex minimi saranno tassati secondo le aliquote irpef insieme ai redditi da lavoro dipendente. Cordiali saluti
Interessantissima questione, complimenti per la disponibilità!
In particolare ne approfitto…
Sono un professionista, ero nel regime dei minimi e da adesso nel super minimo, la mia domanda è:
prima mi veniva proposto un compenso lordo diciamo di 180 euro, a cui aggiungevo 4% di inps e toglievo il 20 di rda e quello era il totale a pagare…
Ora se mi venisse proposto un compenso lordo di 180, come mi comporto?
Se è un ‘super minimo’, come da lei indicato, ai 180 euro di compenso dovrà calcolare solo la rivalsa inps perché non si applica più la ritenuta d’acconto. Cordiali saluti
Egr.Dott.Micera
io ho 42 anni ed ho aperto la mia attivita’ nel 2011 come contribuente minimo (settore commercio).
Per il 2012 potro’ rimanere Contribuente minimo (usufruendo del 5% di imposta sost. ecc..) o dovro’ transitare negli ex minimi?
Grazie per la sua attenzione.
Dovrebbe verificare se possiede tutti i requisiti dalla normativa, solo così potrà continuare ad optare per il regime dei minimi.
Salve,
ho aperto la partita iva e aderito ai contribuenti minimi nell’ottobre 2010, nel primo anno di attività 2011 ho superato la soglia dei 30.000 € ma sono al di sotto dei 45,000 € in quanto per il primo anno si poteva anche eventualmente superare la soglia del 50%, la domanda è, dal 2012 rientro negli ex minimi e mi può fare un esempio di fattura imponibile 1000 €.
Grazie
Uno dei requisiti per aderire al regime dei minimi è il fatto di non superare la soglia dei 30.000 euro. Anche con il vecchio regime, se si superava tale soglia si era obbligati a rientrare nel regime semplificato già dall’anno successivo. Cordiali saluti
Egr. Dott. Micera,
mi accodo alla lista di quanti La tormentano per avere chiarimenti e Le sottopongo il mio caso. Ho aperto la P.Iva Regimi Minimi nel gennaio 2010 e nell’ottobre 2011 ho compiuto 36 anni..Sono al di sotto dei 20.000 euro richiesti dalle nuove soglie, ma l’essere maggiore di 35 anni mi esclude automaticamente dal ‘vecchio’ regime dei minimi? Insomma, da gennaio 2012 ‘chi sono’? Come mi colloco? La ringrazio per la disponibilità.
Avendo tutti i requisiti previsti dalla legge, si può permanere nel regime (anche avendo più di 35 anni) per un quinquennio dall’apertura della partita Iva. Cordiali saluti
La parte relativa alla riemissione della fattura datata nel 2011 e pagata nel 2012 non mi trova d’accordo. L’IVA ha una sua disciplina che non va confusa con quella dei redditi.
L’eventuale compenso incassato nel 2012, ai fini reddituali, rientrerà nel regime ordinario. Ai fini iva rimarrà un’operazione del 2011!
Se infatti si fosse verificato il caso opposto: regime ordinario nel 2011, nuovi minimi nel 2012, e io avessi emesso fattura nel 2011, AVREI VERSATO L’IVA (e il mio cliente la avrebbe detratta), indipendentemente dalla data del pagamento della fattura.
Vero è che solitamente le prestazioni di servizi si considerano effettuate all’atto del pagamento… ma tale regola (si veda per es. la guida Frizzera per le imposte indirette) è derogata in caso di fatturazione o pagamento anticipati.
Cordiali saluti
E’ giusto quello che dice e fa parte del dibattito circa le modalità operative inerenti il nuovo regime e le implicazioni che da esso derivano. Mi fa piacere che abbia dato il suo contributo. Cordiali saluti
Salve, ho aperto un’attività in gennaio 2008 e ho tuttora tutti i requisiti per rimanere nel regime dei minimi per l’anno in corso, mi rimane un dubbio relativo ad una vecchia partita iva che ho chiuso nel 2001: questa può precludermi il mantenimento del regime dei minimi?
Grazie.
Non dovrebbero esserci problemi perchè si parla di lavoro (dipendente o autonomo) svolto nel triennio precedente l’apertura della partita Iva. Non sembra possa configurarsi un caso di prosecuzione del lavoro, però consiglio di confrontarsi con l’Agenzia delle Entrate perché è stabilito che le valutazioni debbano essere fatte caso per caso. Cordiali saluti
Salve, ho dovuto aprire partita iva nel nov.2009 per lavorare come psicologa presso un istituto, ma 10 mesi dopo tutto finito.Nel 2011 non ho emesso fatture e pensavo di chiudere partita iva.Cosa mi consiglia, ho il terrore degli studi di settore ed inoltre non ho prospettive di lavoro nel mio settore….
Grazie
Non ho molti elementi di valutazione. Tenga presente che uno dei requisiti per il nuovo regime dei minimi è l’aver iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2007, cosa che lei ha fatto. Valuti se possiede anche gli altri requisiti per rientrare nei nuovi minimi…incrocio le dita perchè la sua attività trovi lo slancio necessario. Cordiali saluti
Salve,
sto cercando di capire se il tetto dei 30.000 euro fatturati nel regime dei minimi dev’essere “dilazionato” in un anno solare, oppure se apro la p.iva con questo regime a settembre, posso fatturare 30.000euro anche solo in un mese o nel periodo rimanente del 2012. Inoltre se ho un introito da retenuta d’acconto a giugno 2012 (es:4000 euro) e poi a settembre 2012 apro p.iva regime dei minimi…quanto posso fatturare? i 4000 sono cumulativi al tetto dei 30.000? oppure fanno testo a sè?
grazie mille
I redditi dei minimi non sono dilazionati ma rapportati all’anno. Questo significa che se lei guadagna 20mila euro in sei mesi (iniziando ad esempio la sua attività a luglio), rapportando i guadagni all’anno, quindi a 12 mesi, si presumono redditi per 40mila euro e supera il tetto dei minimi. Cordiali saluti
Ho capito, chiarissimo in pratica di media mensile non posso fatturare più di 30.000/12 euro.
Ma il reddito dato (esempio da 2000 euro con ritenuta d’acconto) da altra fonte si cumula al fatturato dei minimi? Come mi devo comportare se per esempio ho p.iva con regime dei minimi e mi assumono part-time?
grazie ancora
Buongiorno,
sono un lavoratore dipendente (attività prevalente) che ha anche la partita IVA dal 2006. fino al 31/12/2011 facevo parte del regime dei minimi (forfettone); da quest’anno ho deciso di aderire al regime ex residuale. la mia domanda è: dal momento che sono soggetto a studio di settore (tra le altre cose come apllicazione IVA, ecc) e che, a causa della marginalità dell’attività secondaria di consulenza senza l’obbligo di iscrizione ad albi, non potrò essere congruo, come farò?
grazie in anticipo, spero di essere stato sufficientemente chiero.
Fabrizio
Ho scritto un articolo al ruguardo, legga qui: https://www.studiomicera.it/ex-minimi-e-studi-di-settore/
Cordiali saluti.
Salve, sono uno dei tanti professionisti usciti dal regime dei minimi nel 2012 non avendo più tutti i requisiti. Volevo farle una domanda: se dovessi emettere una fattura ad un cliente privato (senza partita Iva) per una prestazione professionale, dovrei caricare anche l’Iva? E la ritenuta d’acconto?
Nel regime agevolato si applica l’Iva, al contrario del regime dei minimi. La ritenuta d’acconto la dovrà calcolare invece solo se fattura a clienti con partita Iva, altrimenti no. Cordiali saluti
Gent.mo Dottore,
ho un quesito….se un artigiano oggi ex minimo decide di aggiungere una seconda attività a quella prevalente viene esonerato da tale regime o puo’ comunque rimanerci?
In questo caso bisognerà far riferimento al fatturato totale delle attività che non dovrà superare il limite previsto per il regime fiscale in cui si opera.
Cordiali saluti