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Iva al 21%Dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del D.l. n. 138, L’Imposta sul Valore Aggiunto passa dall’aliquota del 20%  quella del 21%. Non ci saranno variazioni per le altre aliquote previste dal nostro ordinamento, ossia quelle del 4% e del 10%.

Il Governo prevede un recupero di gettito di oltre 4 miliardi di euro a partire dal 2012, le stesse entrate sono previste anche per due anni successivi.

All’aumento dell’Iva dal 20 al 21% corrisponderà un aumento generalizzato dei prezzi dei beni e servizi, a questo proposito è stato lo stesso servizio bilancio dello Stato alla Camera a precisare che nelle stime dei maggiori ricavi attesi dall’aumento dell’aliquota ordinaria non è stato preso in considerazione la possibile riduzione dei consumi.

A livello operativo, si porranno problemi inerenti la fatturazione e la liquidazione dell’Iva, nonché il procedimento di scorporo dell’imposta.

A tal proposito,  con la modifica dell’art. 27 del 2 comma del Dpr 633/1972 recita: «Per i commercianti al minuto e per gli altri contribuenti di cui all’articolo 22 l’importo da versare o da riportare al mese successivo è determinato sulla base dell’ammontare complessivo dell’imposta relativa ai corrispettivi delle operazioni imponibili registrate per il mese precedente ai sensi dell’articolo 24, calcolata su una quota imponibile ottenuta dividendo i corrispettivi stessi per 104 quando l’imposta è del quattro per cento, per 110 quando l’imposta è del dieci per cento, per 121 quando l’imposta è del ventuno per cento, moltiplicando il quoziente per cento ed arrotondando il prodotto, per difetto o per eccesso, al centesimo di euro».

Si riporteranno a breve maggiori informazioni sulle modifiche introdotte.

Qui il link al testo di conversione della manovra (Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.216 del 16/09/2011)

 

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