Nel decreto legge 98 (manovra finanziaria 2011) è prevista l’abolizione dei regimi delle nuove iniziative produttive e dei minimi in favore di un nuovo regime agevolato con un’imposta sostitutiva al 5% che partirà dal primo gennaio 2012.
Il nuovo regime si applica solo per cinque periodi d’imposta ed esclusivamente alle persone fisiche:
– che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione;
– che l’hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007.
Ulteriori requisiti sono:
a) che il contribuente non abbia esercitato attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare, nei tre anni precedenti l’inizio della propria attività;
b) che l’attività da esercitare non costituisca mera prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
c) che, qualora venga proseguita un’attività d’impresa svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore a 30.000 euro.
Non è più presente il requisito dell’età inferiore ai 35anni.
Sarà possibile rilevare un regime fiscale ad hoc (c.d. regime transitorio o degli ex minimi) per i contribuenti che non potranno più beneficiare di tutte le agevolazioni previste dalla nuova normativa.
In particolare, tale regime transitorio prevede il permanere delle seguenti
agevolazioni:
– l’esonero dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili;
– l’esonero dalle liquidazioni e dai versamenti periodici rilevanti ai fini dell’Iva;
– l’esenzione dall’IRAP.
Si dovrebbe ritenere che gli ex minimi però saranno soggetti agli studi di settore ed alla tassazione Irpef ordinaria.
Le modalità attuative del nuovo regime saranno demandate ad appositi Provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate.
0
Chi ha lavorato con la ritenuta d’acconto potrà usufruire di questo regime qualora intenda aprire la partita iva?
Grazie
Se ci si riferisce alle prestazioni di lavoro occasionale, per loro definizione non sono attività d’impresa o professionali ma prestazioni di lavoro prestato sporadicamente, senza continuità. In questo caso non ci dovrebbero essere problemi, ovviamente bisogna studiare il caso specifico.
Si potrebbe ad esempio aver ‘sforato’ il limite annuo dei 5000 euro, determinando il successivo obbligo di iscrizione alla gestione separata inps, in quel caso l’amministrazione finanziaria potrebbe contestare il carattere di occasionalità del lavoro che svolge abitualmente.
Se vuole, può inviarmi una mail esponendo il suo caso, sarò lieto di aiutarla, se posso.
Per completezza, la Risoluzione 239/E del 2009 dell’Agenzia delle Entrate prevede che sia possibile fruire del regime agevolato in caso di precedente svolgimento di un’attività di lavoro autonomo occasionale.
mi sembra già meglio. menomale che mi affido a te, non ci capirei una mazza XD
Salve,
le vorrei chiedere un chiarimento a proposito del punto b e c:
“che l’attività da esercitare non costituisca mera prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;”
Io fino al 2007 ho lavorato come impiegato con mansioni di sistemista per un’azienda. Dal 2007 fino al 2011 in cassa integrazione e poi nel 2011 in mobilità. Da circa 20 giorni ho aperto partita iva come libero professionista come sistemista7programmatore. Rientro nei nuovi minimi o faccio parte del regime “transitorio”?
Grazie
Riporto un passo della Circolare 8/E 2001 dell’Agenzia dell’Entrate:
“Il comma 2, lettera b), dell’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, dispone che e’ possibile accedere al regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo a condizione che “l’attivita’ da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attivita’ precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o
autonomo…”.
La disposizione, come gia’ precisato con la circolare n. 1 del 2001, ha carattere antielusivo ed e’ finalizzata ad evitare gli abusi dei contribuenti, i quali, al solo fine di godere delle agevolazioni tributarie previste dal nuovo regime, potrebbero di fatto continuare ad esercitare l’attivita’ in precedenza svolta, modificando solamente la veste giuridica in impresa o lavoro autonomo.
Piu’ che avere riguardo, quindi, al tipo di attivita’ esercitata in precedenza occorre porre l’accento sul concetto di mera prosecuzione della stessa attività.
E’ da ritenersi certamente mera prosecuzione dell’attivita’ in precedenza esercitata quell’attivita’ che presenta il carattere della novita’ unicamente sotto l’aspetto formale ma che viene svolta in sostanziale continuita’, utilizzando, ad esempio, gli stessi beni dell’attivita’ precedente, nello stesso luogo e nei confronti degli stessi clienti.
L’indagine diretta ad accertare la novita’ dell’attivita’ intrapresa, infine, va operata caso per caso, con riguardo al contesto generale in cui la nuova attività viene esercitata..
Potrebbe rientrare nella limitazione se si è registrato con codice attività uguale all’attività esercitata in precedenza (sistemista) e potrebbe essere sottoposto ad indagini qualora debba lavorare per gli stessi clienti. Le consiglio, data la sua particolare situazione lavorativa dal 2007 in poi (il lavoratore cassaintegrato è ancora in forza presso l’azienda), di confrontarsi con un consulente del lavoro o con un patronato per chiarire meglio gli aspetti inerenti la sua posizione rispetto allo svolgimento di altre attività lavorative.
Salve,
mi scusi se posto ancora un altro quesito.
Oggi parlando con la mia commercialista, mi ha detto che chi ha aperto come me la partita iva quest’anno, con la nuova finanziaria nel 2012 dovrà chiuderla.
Ma io non avevo capito così.
E’ possibile?
Grazie ancora
Lieto di aiutarla.
Per coloro i quali hanno aperto la partita iva aderendo al regime dei minimi perchè avevano i “vecchi” requisiti ma non potranno aderire al nuovo regime, ci sarà il passaggio ad un regime contabile cosiddetto “transitorio” ma non è necessario chiudere la propria posizione.
La manovra ha previsto la revoca d’ufficio delle partite iva in due casi:
– se per 3 anni consecutivi il titolare non ha esercitato l’attività d’impresa o di arti e professioni;
– se il titolare obbligato alla presentazione della dichiarazione annuale Iva, non ha adempiuto a tale obbligo.
Ma avendo i requisiti anche per i nuovi minimi ma avendo aperta la partita iva nel 2009; posso usufruire dei nuovi minimi?
Grazie ancora
Per avere i requisiti per usufruire del nuovo regime bisogna anche aver iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2007.
Ciao Fabio,
sono un giovane lavoratore a contratto presso un’azienda che lavora nel campo del web e vorrei mettermi in proprio aprendo la P.iva e usufruire dei vantaggi di questo nuovo regime. La professione che intrapenderò sarà la stessa che faccio come dipendente (sempre nel campo Web), ma leggendo il punto B, non capisco se potrei rientrarci o no. Mi potresti dare un chiarmineto in merito?
Grazie mille!
Ciao Andrea, il problema risiede nel fatto che, come hai scritto, proseguirai in maniera autonoma lo stesso lavoro che svolgi da dipendente. In questo caso, usando le parole del Ministero, ci sarà “…mera prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente…”.
Grazie mille per le info e la disponibilità!
Ma precedentemente non si era detto “svolta in sostanziale continuita’, utilizzando, ad esempio, gli stessi beni dell’attivita’ precedente, nello stesso luogo e nei confronti degli stessi clienti.” ? Se andrea lavorasse in proprio con clienti diversi e lughi diversi (magari da casa) potrebbe ricadere nel nuovo regime al 5% come consigliato anche all’utente Bylli. Giusto?
Difficoltà potrebbero sorgere nell’utilizzo di un codice attività come lavoratore autonomo uguale a quello relativo all’attività svolta come lavoratore dipendente e che potrebbero far iniziare controlli automatici da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il Fisco potrebbe far valere la parte del testo che ho scritto a bylli che cito: ‘La disposizione, …. e’ finalizzata ad evitare gli abusi dei contribuenti, i quali, … potrebbero di fatto continuare ad esercitare l’attivita’ in precedenza svolta, modificando solamente la veste giuridica in impresa o lavoro autonomo.
Quindi può essere giusto ciò che dici, ma come ho scritto in altri post, bisognerà aspettare le note operative dell’Agenzia delle Entrate per capire effettivamente quanto possa incidere il tipo di attività svolta oltre, come giustamente hai riportato tu, i mezzi ed i luoghi in cui si opera.
In questo caso penso che non solo andrea ma molti altri che hanno intenzione di lavorare in proprio potrebbero godere di quest’importante agevolazione.
Inanzitutto complimenti per le risposte esaurienti , avrei una domanda , il sig. Luca ha stipulato un contratto con un’ agenzia del lavoro di 2 mesi , il contratto riporta la mansione di sistemista . Scaduti i due mesi Luca decide di aprire la p. iva come grafico in ambiente web , evidentemente le due mansioni pur facendo capo al campo ( vastissimo ) dell’ informatica sono molto diverse e non dovrebbero essere considerate “mera prosecuzione” , giusto ? Poi il sig. luca dopo qualche tempo si trova a collaborare per 6 mesi con quell ‘ azienda che tramite agenzia lo aveva “utilizzato” per due mesi , si troverebbe in una situazione complicata il sig. Luca ? Ultima puntualizzazione , se il codice del sistemista sia 72.10.0 e quello del grafico sia 72.60.0 , suscita clamore poichè fanno tutte e due parte della dicitura 72 : INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE ? Grazie per il tempo concessomi ..
Come ho riportato in un altro post, consiglio di confrontarsi anche con un consulente del lavoro per avere maggiore chiarezza al riguardo. Detto questo, sostanzialmente il primo e terzo quesito sono simili, a cui rispondo dicendo che in linea di massima non si può guardare alla classe generale, perchè, come giustamente riportato, vi sono raggruppate attività nemmeno paragonabili tra loro, come quella del sistemista e del grafico. Per quanto riguarda il secondo quesito, la ‘collaborazione’ di cui si parla è di diverso tipo, perchè nel secondo rapporto di lavoro il sig. luca è un libero professionista che presta il proprio lavoro all’azienda cliente, mentre nel primo rapporto aveva un contratto di lavoro di tipo subordinato (con l’agenzia).
Anche qui, consiglio di avere la pazienza di aspettare le note operative dell’Agenzia che potranno chiarire meglio il dilemma della prosecuzione di un’attività precedente.
Grazie per le esaurienti risposte e provo a sollevare un altro quesito. Se si rendesse necessario aprire la p.iva oggi cioè settembre 2011 (per una persona che è sempre stata dipendente ma con le condizioni favorevoli per il regime 2012), quali possibilità ci sarebbero di poter passare al regime agevolato al 5% il primo gennaio 2012? Aprire oggi un regime dei minimiì? Ma in tal caso non sarebbe una “mera prosecuzione del lavoro”?
Grazie!
Se ci fossero tutte le condizioni per aderire al nuovo regime, si potrebbe aprire la partita iva con il regime dei minimi, così ci sarà il passaggio alla tassazione al 5%. Oggi converrebbe fare così data l’introduzione di questo nuovo regime, altrimenti avrei detto di aderire al regime delle nuove iniziative produttive.
La ‘mera prosecuzione del lavoro’ viene intesa come passaggio da un’attività di lavoro subordinato ad un’attività svolta come lavoratore autonomo ma dove si svolge sostanzialmente lo stesso lavoro precedente, quindi il problema non è dato dal fatto di iniziare ora o più tardi l’attività, ma piuttosto dal proseguire in maniera autonoma il lavoro che facevi come subordinato (vedi altri post al riguardo).
Questo è un aspetto che vorrei teneste tutti a mente, quasi tutti i post riguardano l’apertura di una posizione iva dopo un periodo di lavoro subordinato. Il ritenere di avere tutti i requisiti per accedere al nuovo regime dei minimi deve far riflettere su questo punto, per questo motivo consiglio di aspettare le note dell’Agenzia delle Entrate che chiariscano meglio cosa si intende con la prosecuzione del lavoro ecc. ecc.
Approfitto del post per dirvi: avete bene in mente i costi di un’attività svolta in maniera autonoma rispetto al fatto di svolgere la stessa alle dipendenze di un’azienda? Capisco la voglia di autonomia ma avete considerato i costi annuali relativi (ad esempio) ai contributi previdenziali che dovreste pagare?
Grazie per la delucidazione riguardo al futuro passaggio al nuovo regime. Quello che ancora mi fa rimanere in dubbio (e che verrà sciolto quando i primi casi verranno applicati) è la questione riguardo al proseguimento del lavoro subordinato; si parlava di stessi clienti (tizio, caio, etc) e stessi luoghi di lavoro e avevo inteso che la legge vieti ai dipendenti di trasformarmare il loro lavoro attuale in piva e lavorare comunque per il capo attuale (quindi con i suoi attuali clienti e luoghi di lavoro); è una situazione che potrebbe accadere e che ho visto accadere…visto che il capo solitamente ci guadagna con questo tipo di procedura.
Saluti
Gentile dott. Micera, avrei da sottoporle un quesito. Se una persona è dipendete in Centro Geriatrico con mansione di massaggiatore/massofisioterapista e vorrebbe aprire p.IVA per lavori (massaggi e/o riabilitazione) fuori dall’orario lavorativo che genere di p.IVA farebbe al caso suo? Quella sopra citata può essere esaustiva? Può indicarmi inoltre i costi da affrontare?
In attesa di una Sua cordiale risposta, colgo l’occasione per augurare buon lavoro.
Saluti, Erika
Gentile Erika, nel suo caso ci potrebbe essere incompatibilità svolgendo la medesima attività alle dipendenze del Centro Geriatrico di cui ha scritto.
Da questo quindi deduco che nel 90% dei casi, i giovani che vogliono avviare una nuova attività usufruendo dell’ “agevolazione” del 5%, non potranno farlo poiché non credo che una persona che ha svolto un’attività per diversi anni presso un’azienda sia intenzionata ad avviare un’attività diversa da quella per cui si è fatta il mazzo per anni.
Però credo che un’escamotage si troverà, daltronde, siamo o no in italia?!
buongiorno,
se apro oggi la partita iva con il regime dei minimi (vecchio) come libero professionista avendo io 38 anni il prossimo anno in quale regime mi trovo ?
ohibò 🙂
grazie
Paolo C.
Il limite dei 35 anni di età è stato successivamente reintrodotto nella norma, per cui, coloro che mancano di questo requisito per accedere al nuovo regime, potranno essere soggetti a tassazione ordinaria (scaglioni irpef in base al reddito) ed agli studi di settore.
Si è parlato di un ‘regime transitorio’, spetta all’Agenzia delle Entrate fornire le note operative per chiarire meglio in cosa consisterà effettivamente.
buongiorno.
sono un procuratore bancario e a giugno di quest’anno ho aperto partita iva come altre attività professionali nca cod.749099. volevo sapere se è possibile passare ai minimi già entro quest’anno visto che non ho superato il fatturato stabilito oppure da gennaio posso farlo?
grazie mille per la sua cortese risposta.
Buongiorno Danilo, il regime dei minimi è un opzione che può essere scelta in fase di apertura di una nuova posizione iva. Quando a giugno ha aperto la partita iva, aveva la possibilità di scegliere per il regime contabile dei minimi, per il regime delle nuove iniziative produttive, per il regime della contabilità semplificata oppure ordinaria. L’opzione dipende da vari fattori ed anche dalla previsione dei compensi che il professionista può guadagnare nell’anno (ad es. i 30.000,00 euro per il regime dei minimi).
Dovrebbe quindi sapere se è stato scelto un regime particolare in fase di avvio della sua attività. Per quanto concerne il prossimo anno, basterà avere tutti i requisiti richiesti dall’Agenzia delle Entrate (li ho elencati negli articoli relativi al nuovo regime) e potrà usufruire anche lei delle agevolazioni.
Buongiorno!
Ho una domanda della quale prevedo già risposta, ma ho bisogno di sentirmelo dire da un esperto per esserne certa. Premetto che mi sono recata ieri all’ufficio entrate per chiarirmi le idee, ma il “consulente per i contribuenti minimi” ha detto di non aver ancora letto nulla circa la nuova legge perchè era in ferie.
Questa la mia situazione:
– lavoro part time a tempo indeterminato
– aperto partita iva dei minimi nel febbraio 2011 per svolgere altro lavoro in ambito differente dal primo. In precedenza ho lavorato per la stessa società con contratto a progetto.
– ho 36 anni
Suppongo di essere fuori dai nuovi minimi per il cocopro precedentemente svolto. Ma tale condizione, mi chiedevo, vale per chi deve aprire partita iva o anche per chi l’ha già aperta?
Grazie mille,
Sara
Gentile Sara, i requisiti imposti dalla legge servono per accedere al nuovo regime dei minimi, sia per chi è già un minimo e che quindi rispettando gli ulteriori requisiti potrà accedere alla tassazione al 5%, sia per chi vuole aprire una nuova partita iva con tale regime.
Per quanto riguarda il suo caso specifico, dovrebbe chiarirmi la frase: ‘ …aperto partita iva dei minimi nel febbraio 2011 per svolgere altro lavoro in ambito differente dal primo. In precedenza ho lavorato per la stessa società con contratto a progetto…’. Significa che ha aperto la partita iva per lavorare unicamente con la società che prima l’aveva assunta con contratto a progetto? In questo caso c’è il divieto: ‘non proseguire l’attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo (compresa la collaborazione coordinata e continuativa)’.
Ancora buongiorno!
Sì ho aperto la partita iva nel 2011 per svolgere attività di grafica. Cliente principale è la società per cui avevo già lavorato in precedenza (2010) con contratto a progetto. Dalle sue parole desumo di non poter rientrare nei nuovi minimi. Mi chiedo quale sia la migliore soluzione per chi, come me, ha un lavoro part time fisso e vuole integrare con altro lavoro autonomo. Il regime ordinario e quello transitorio mi paiono poco vantaggiosi (avrò bisogno di un commercialista e il calcolo dell’irpef sarà effettuato sommando i 2 compensi) Accidenti!
La ringrazio Fabio per la disponibilità e per la repentina risposta ricevuta. Buona giornata!
In entrambi i casi sarà soggetta ad Irpef e relative addizionali con regole ordinarie, quindi la convenienza del regime ‘ex minimi’ potrebbe consistere nel non dover tenere le scritture contabili e nel non dover versare l’Iva periodicamente (si versa solo il saldo annuale).
Mi permetto di ricordare che presto assistenza in tutta Italia, se vorrà, sarò a sua completa disposizione.
Buona giornata!
Grazie mille! é stato gentilissimo!
Sara
io sono un architetto di 37 anni e ho aperto partita iva nel 2008.
sono sotto i 30000 € annui e volevo sapere se riesco ad usufruire del nuovo regime.
grazie
Il regime vale per cinque periodi d’imposta, quindi se lei e’ già un minimo ed e’ partito nel 2008 potrà usufruire del nuovo regime solo per il 2012 (fatti salvi i requisiti che ho indicato negli articoli).
Buon lavoro
Ho un quesito, io ho 37 anni se a gennaio 2012 volessi aprire la partita IVA lo posso fare aderendo al regime dei nuovi minimi oppure, dato che devo iniziare ex novo non posso più?
Grazie. Ilenia
Gentile Ilenia, non si tratta di iniziare l’attività ex novo o meno, ma verificare che si abbia tutti i requisiti richiesti dalla legge, che fa riferimento ad attività iniziate dopo il 31 dicembre 2007. Volendo potrebbe anche iniziare quest’anno, con la tassazione sostitutiva al 20% e poi passare al nuovo regime ed usufruire del forfait al 5% per i quattro anni successivi. Cominciando l’attività all’inizio del 2012 potrà applicare il nuovo regime dal 2012 al 2016 compreso. Cosa dice al riguardo il suo studio?
Grazie per la risposta!
Noi abbiamo dubbi sul fattore età in quanto io a 37 anni posso iniziare l’attività nel nuovo regime per max 5 anni ma un under 35 può stare nel regime fino al compimento del 35° anno di età (da quanto ho letto). Non è chiaro.
Ancora grazie.
Di nulla, fa sempre piacere confrontarsi, soprattutto se gli argomenti sono ‘nebulosi’, come in questo caso. La mia interpretazione al riguardo è la seguente (seguendo il suo esempio di chi inizia ex novo nel 2012): chiunque abbia i requisiti imposti dalla legge può optare per il nuovo regime, che dura complessivamente non più di cinque anni. I più giovani hanno il vantaggio ulteriore di poter prorogare il regime per altri anni oltre il quinto, fino al compimento del 35° anno di età. Di converso, anche il trentaduenne che inizia la nuova attività nel 2012 dovrebbe rimanerci per cinque anni, quindi fino al 2016.
Poichè i cinque anni partono dall’apertura della posizione iva, chi oggi ha trentadue anni ma ha già iniziato l’attività nel 2008, calcolerà cinque anni dal 2008 al 2012 ed avendo 33 anni l’anno prossimo, potrà prolungare il regime per il 2013 (34 anni) e 2014 (35 anni).
Sono aperto alle vostre opinioni.
Buon lavoro
Ho 36 anni e dal 1 gennaio 2012 vorrei aprire una partita iva con il regime dei minimi con la nuova tassazione al 5%. E’ vero che il limite dei 35 anni non c’è più? Grazie
C’é il limite dei 35 anni ma non per limitare chi voglia intraprendere una nuova attività come intende fare lei l’anno prossimo. Per chi ha più di trentacinque anni, il regime varrà per cinque anni, per chi è più giovane il regime potrà essere esteso per più periodi fino al trentacinquesimo.
Riassumendo, se ha tutti i requisiti, lei potrà usufruire del regime dal 2012 al 2016. Un ventiseienne potrà invece rimanere nel regime fino al 2021.
Sono a sua disposizione se avrà bisogno di assistenza.
Cordiali saluti
Finalmente girovagando sul web ho trovato le giuste risposte che cercavo… COMPLIMENTI SIGNOR FABIO!!
Volevo sapere…
Ho 36 anni ho chiuso una partita iva pochi giorni fa ma ne vorrei aprire una con altr codice attività( procacciatore d’affari) potro usufruire del regime dei minimi?
Il 5% e l’imposta sostituitiva per irpef e cosa?
Avro l’obbigo dei registri contabili?
L’imps potro versarla una volta all’anno?
Grazie molto!!!
Mi dispiace deluderla ma purtroppo per accedere al nuovo regime dei minimi non bisogna aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, un’arte o professione o attività d’impresa. Potrà iniziare il suo lavoro ma dovrà adempiere a tutti gli obblighi contabili dei lavoratori autonomi.
Buon lavoro
Carissimo Sig. Fabio,
complimenti per il Blog che ha aperto. Le vorrei chiedere un informazione sul novo regime dei minimi. Sono un lavoratore dipendente e ho aderito al regime dei minimi il 07/07/11, sono un operatore del benessere per cui ho aperto partita iva. In questo caso se la mia azienda domani decide di mettermi in cassa integrazione avendo aderito a questo regime percepisco la cig? La ringrazio fin da subito e le auguro buon lavoro.
Grazie per i complimenti. Il regime dei minimi è un regime contabile che ha introdotto agevolazioni maggiori rispetto agli altri regimi usuali, quali l’ordinario e il semplificato. Il problema riguardo alla CIG è se vi sia incompatibilità con il lavorare o meno quando si percepisce quest’indennità. Le riporto a tale proposito ciò che dice l’Inps: DECADENZA
“Nel caso in cui un lavoratore, in concomitanza con la fruizione del trattamento di integrazione salariale, abbia la possibilità di prestare attività lavorativa, deve darne preventiva comunicazione all’Inps. In caso contrario perde il diritto alla prestazione per tutto il periodo della concessione.”
Salve,
ho chiuso il 31/03/2011 la partita iva e sono agente di commercio iscritta enasarco. Vorrei aprirla di nuovo perchè ho ricevuto una buona offerta.
E’ meglio aspettare gennaio o posso aprirla anche adesso?
Grazie e buona giornata
Uno dei punti essenziali per la scelta del nuovo regime dei minimi è che il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, altra attivita’ artistica, professionale o d’impresa, come lei ha fatto in precedenza. In tal senso, sapendo che non potrà sfruttare il regime agevolato, può almeno sfruttare l’opportunità che si è creata in questo momento, aprendo la partita iva e cominciando subito ad operare.
Cordiali saluti
Ciao Fabio! Mi chiedevo :
per un lavoratore con un part time a tempo indeterminato e una partita IVA per lavorare autonomamente in campo del tutto differente dal primo e che sinora era un contribuente minimo
…. e dal 2012 non lo sarà più….
Cosa consiglieresti? Di proseguire a tenere partita iva (ma ora irpef sarà ottenuta sommando i 2 redditi), oppure trovare altra soluzione di collaborazione (tipo a progetto)?
Ciao Sara, il problema dell’accumularsi del reddito lo avranno in tanti (sicuramente quelli che dovranno, volenti o nolenti, abbandonare il regime dei minimi). La soluzione più veloce potrebbe essere un tipo di lavoro occasionale, ovviamente con i limiti che comporta (es. i 5000 euro totali), ti suggerisco pero’ di valutare bene la situazione ‘post regime dei minimi’ con tutta la serie di deduzioni e di detrazioni di cui ti potresti avvalere anche con il regime ‘normale’ dei professionisti.
Come ho accennato nel post sul costo dei due regimi, non e’ detto che si debba spendere necessariamente molto di più ed inoltre potresti continuare il tuo lavoro in maniera più professionale.
Vorrei darti più informazioni, dovrei conoscere la tua situazione fiscale per esserti più utile…
Sostanzialmente, guadagno X con il lavoro part time e poco più di X con il lavoro autonomo (nemmeno la somma dei due raggiunge il limite dei minimi, comunque). Trattandosi di grafica editoriale, non ho grandi spese per le quali sfruttare deduzioni e detrazioni. Pensavo di proporre al titolare con cui collaboro (sostanzialmente ho un solo cliente, per il quale lavoro DA CASA, in completa autonomia) di tornare al contratto a progetto, altrimenti dovrei proporgli un aumento nei compensi per guadagnare la stessa cifra di prima. La collaborazione meramente occasionale ha un tetto limite troppo basso per rispondere alle mie esigenze. Scusa se ti disturbo nuovamente! E grazie
Credo che tu abbia già fatto ottime valutazioni allora 🙂
Allora farò così 😉 Grazie Fabio! Buon weekend
salve dott mecera ho una domanda:
mi sn aperto la p.iva con il regime fiscale agevolato quello con imposta sostitutiva al 10% nel 2009 e nel 2010 ho acquistato un’auto del valore di 17000 euro,volevo sapere rientro nel regime agevolato nuovo del 2012 e se si per quanti anni??grazie tante e complimenti
non sembra che esistano problemi al continuare dal regime delle nuove iniziative produttive al regime dei minimi (anche quello nuovo) ma solo se si rispettano tutte le condizioni previste dalla normativa. Alcune ipotesi di studio ritengono che i cinque anni della norma sul nuovo regime debbano includere anche il triennio di permanenza nel nuovo regime delle iniziative produttive, quindi 3 anni + 2 nuovo regime dei minimi. Se ha meno di trentacinque anni, può continuare ad usufruire ancora del nuovo regime dei minimi (fino al compimento del 35° anno di età).
Salve ho aperto partita iva regime dei minimi a settembre 2011 per svolgere dei corsi di danza.Volevo sapere se nel 2012 posso passare al regime dei minimi del 5% anche se nei due anni precedenti all apertura della partita iva ho avuto dei contratti a progetto e un contratto di prestazione di lavoro occasionale con due palestre delle 5 con cui collaboro tutt’ora…Ringrazio anticipatamente.
Vi potrebbero essere problemi inerenti la prosecuzione di un’attività pregressa, avendo svolto la stessa tipologia di lavoro in precedenza (lavori che, come da Lei specificato, proseguono tuttora). Un saluto
Salve Fabio!
Sono una pittrice di 32 anni e a luglio ho aperto p.iva nel regime dei minimi.
Oltre a contratti cocopro svolti in un ambito completamente diverso dall’arte, ho lavorato con ritenuta d’acconto con un cliente nel 2007 e successivamente nel 2009, fornendogli delle mie opere artistiche. Quest’anno è accaduto di nuovo e, superando la soglia dei 5.000 euro, ho appunto aperto p.iva.
Leggendo il primo commento a questo post mi pare di aver capito che potrei rientrare nel nuovo regime, essendo quelle del 2007 e 2009 prestazioni occasionali… ho solo il dubbio che questo “viavai” a anni alterni dello stesso cliente mi possa creare problemi sulla questione della mera prosecuzione. Posso chiederti gentilmente un parere? Grazie in anticipo!
La questione della mera prosecuzione dell’attività pregressa è stato un argomento molto dibattuto perché sono molti i dubbi e le questioni che hanno sollevato i contribuenti. Alla fine vi è sempre il rimando all’Amministrazione finanziaria perché le valutazioni di merito spettano sempre al Fisco. Mi rendo conto che il grado di incertezza normativa sia molto alto ma purtroppo è la stessa problematica che affrontiamo anche noi che lavoriamo nel settore.
Le posso dire che l’ultimo documento inerente i nuovi minimi pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate parla ora di: ‘riferimento allo svolgimento effettivo e all’inizio effettivo della stessa e non alla sola apertura della partita IVA’. Di conseguenza, avendo svolto effettivamente la medesima attività e per uno stesso cliente si potrebbe ravvisare il caso di mera prosecuzione, benché siano prestazioni occasionali svolte indietro nel tempo.
Aspettiamo la pubblicazione di qualche delucidazione ulteriore da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Cordiali saluti
Ciao Fabio, il mio quesito riguarda la compilazione delle fatture. Dal 2 gennaio 2012 aprirò una P.IVA in regime dei minimi (5%) quello che non mi è chiaro è se sulle fatture emesse bisogna ancora indicare il 20% di ritenuta di acconto. In rete c’è chi dice si e chi dice no. Dalla circolare dell’Agenzia (N. 185820 /2011) delle Entrate sembra di no. Mi dai un tuo parere?
Grazie.
E’ corretto, non si applica più la ritenuta sulle fatture dei nuovi minimi. Confronta anche il mio articolo sul blog (Regole per i nuovi minimi). Buon inizio attività
Salve,
ho 31 anni e svolgo la professione di Geologo (iscritto ad Albo); cinque anni fa ho lavorato per un anno con contratto a progetto per una Azienda svolgendo attività di controllo sui cantieri edili (il lavoro era in ambito “geologico” ma per svolgerlo non era necessario essere iscritti ad Albo professionale); successivamente ho aperto partita iva, mi sono iscritto all’Albo e ho intrapreso attività di libero professionista. Il lavoro che ora svolgo prevede l’utilizzo di beni diversi (pc…), luoghi diversi (studio, casa…) e clienti diversi (non ho più avuto nessun rapporto con la vecchia Azienda) rispetto a prima. Non credo pertanto di rientrare nel caso di “mera prosecuzione di attività professionale…” O sbaglio?
La ringrazio anticipatamente, un cordiale saluto.
Non credo ci debbano essere problemi se non ha più rapporti con il vecchio datore di lavoro, rifacendosi anche a ciò che riportai in questo articolo: https://www.studiomicera.it/regime-dei-minimi-attivita-pregressa/
Cordiali saluti
buon giorno sig.fabio, le volevo porre il mio quesito, dal 2012 diventero’ un contribuente ex minimo, in quanto non possiedo più i requisiti per restare nel regime dei minimi, ho aperto part.iva nel 2007 come architetto e ho ben 36 anni, sono pure dipendente di una società di architettura con relativo cud annuale. Il mio mio quesito è il seguente: per quanto riguarda il limite dei 30.000 euro, l’individuazione dei compensi o dei ricavi fa riferimento alle attività complessivamente esercitate, quindi nel mio caso verranno sommati entrambi i redditi di lavoro autonomo e dipendente? perchè se fosse così dovrò abbandonare anche questo regime agevolato e optare per la contabiltà ordinaria. La ringrazio anticipatamente per la sua risposta.
I compensi si intendono riferiti all’attività di lavoro autonomo cioé compensi meno le spese legate all’attività professionale. L’inps ha previsto che per gli iscritti alla Gestione Separata la rivalsa addebitata in fattura ai clienti si debba considerare quale compenso da lavoro autonomo, la cosa non vale invece per chi è iscritto alle Casse previdenziali (ingegneri, architetti, avvocati, periti, geometri ecc.)
Cordiali saluti
Buon giorno Sig.Fabio, sono una dott.ssa che rientra nel nuovo regime dei contribuenti minimi ed effettuo prestazioni presso cliniche private, nell’anno 2011 ho effettuato un’acquisto il leasing relativo ad un bene strumentale pari a un importo di 18.000 euro, per tale bene pago ogni mese il canone leasing pari a €.600,00. In riferimento ai requisiti necessari per la permanenza nel regime, tale bene di cui riceverò fattura di riscatto alla fine del periodo è da considerare come bene strumentale rientrante nei limiti dei 15.000 euro? (anche se oggi sono in possesso sole delle fatture relative al canone). La ringrazio anticipatamente, cordialmente la saluto.
Se si utilizza un bene strumentale mediante un contratto di leasing si devono considerare gli importi dei canoni corrisposti nel triennio solare precedente.
Cordiali saluti
Innanzitutto complimenti in quanto è una persona molto gentile e disponibile e le sue risposte sono molto utili!
Volevo porle anche io una domanda: io sono un giovane architetto (26anni) da poco iscritto all’ordine e all’inarcassa e ho appena aperto la partita iva con i nuovi regimi minimi.
Sto lavorando in uno studio di architetto come libero professionista.
Ho letto che nella mia fattura non devo indicare nè la ritenuta d’acconto nè l’iva, purchè si espliciti che rientro nei regimi minimi.
Di conseguenza al totale della mia fattura dovrò poi sottrarre il 5% di tasse e i contributi per l’inarcassa è corretto?
La ringrazio dei complimenti. Quanto scritto è corretto se rientra nel ‘nuovo’ regime dei minimi: https://www.studiomicera.it/sono-un-nuovo-minimo-e-ora/ altrimenti valgono le seguenti considerazioni: https://www.studiomicera.it/il-regime-contabile-degli-ex-minimi/.
Le auguro buon lavoro.
Buongiorno,grazie per le risposte esaustive che sta dando. Io sono un massofisioterapista ex minimo con partita iva aperta nel 1997, volevo sapere se passando automaticamente al regime degli ex minimi ci sia la possibilità di essere esente agli studi di settore,preciso che ho una situazione di marginalità economica per via di fatturato e ridotte dimensioni della struttura aziendale, lavoro presso domicilio di pazienti ,non ho attrezzature e non ho dipendenti ne collaboratori. la ringrazio per la gentile disponibilità.
Gli ex minimi non sono esenti dagli studi di settore. Tenga presente che l’essere esonerati dagli studi (lei fa il caso della marginalità economica) non rende esenti i soggetti dai possibili controlli fiscali circa l’attività esercitata.
Cordiali saluti