Nuove regole per gli acquisti online dal 13 giugno, lo stabilisce la direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo. Il documento traccia nuove linee guida per le compravendite a distanza il cui valore supera i 50 euro, garantendo ad esempio più tempo per esercitare il diritto di recesso se il cliente non è soddisfatto della merce acquistata.
Le nuove regole per gli acquisti online dal 13 giugno
Il diritto di recesso passa dagli originari 10 giorni a 14 che scattano dal momento in cui si riceve il prodotto, inoltre l’acquirente ha altri 14 giorni per spedire indietro i beni al commerciante. Quest’ultimo a sua volta, ricevuta comunicazione dall’acquirente che ha spedito indietro i beni, ha 14 giorni di tempo per restituire il prezzo d’acquisto invece degli originari 30 giorni.
Più tutela per l’acquirente, meno per l’imprenditore che si potrebbe trovare a restituire le somme prima che i beni gli siano stati recapitati. Il commerciante potrebbe anche farsi carico delle spese di trasporto dei beni nel caso in cui non abbia informato il cliente delle spese dovute in caso di restituzione della merce.
Maggiore trasparenza in favore degli acquirenti che dovranno essere informati di tutte le spese e le imposte previste in caso di acquisto di beni e servizi, dei prezzi dei beni e delle informazioni sul venditore. Se queste informazioni venissero a mancare gli acquirenti avrebbero potere di rivalsa nei confronti dei commercianti.
Cambiano anche le regole per i contratti formulati a distanza che dovranno essere forniti in copia cartacea al cliente prima di spedire prodotti o fornire servizi e la vendita potrà essere effettuata solo con approvazione contrattuale della proposta commerciale. Bisogna dire che se ciò garantisce la clientela, questa regola rischia di rallentare molto il processo di vendita a distanza e bisognerebbe far molto per favorire lo sviluppo di documentazione elettronica, lo scambio di documenti elettronici e della firma elettronica.
Solo in questo modo si aiuterebbe il commercio online che come sappiamo in Italia è ancora poco sviluppato rispetto al resto dell’Europa.
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