Aggiornamento del 17 ottobre 2014: Il primo gennaio 2015 entrarà in vigore un nuovo regime dei minimi, il regime forfettario. Ne ho parlato in questo articolo, che ti consiglio di leggere: Regime forfettario del 2015, scopri la verità.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito internet i provvedimenti attuativi n. 185820/2011 (imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità) e n. 185825/2011 (modalità di applicazione del regime contabile agevolato), stabilendo le regole per l’applicazione del nuovo regime dei minimi e delle regole per gli ex minimi.
Le novità stabilite per chi vuole applicare il nuovo regime contabile:
- i nuovi minimi non applicano la ritenuta d’acconto;
- non sono soggetti allo spesometro;
- la nuova attività non deve costituire mera prosecuzione di un’altra precedentemente svolta, anche sotto forma di lavoro dipendente ma l’esclusione non opera quando il contribuente prova di aver perso il lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà;
- chi per obbligo o per scelta esce dal regime non potrà più rintrarvi.
Ricordo brevemente che il nuovo regime si applica alle persone fisiche che iniziano un’attività d’impresa o di lavoro autonomo per il periodo d’imposta in cui è iniziata l’attività e per i quattro successivi per tutti i contribuenti, anche oltre il quarto anno successivo e fino all’anno in cui il contribuente compie 35 anni per le persone più giovani.
I soggetti che intendono optare per il nuovo regime dei minimi:
- devono aver conseguito ricavi oppure compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 euro;
- non hanno effettuato cessioni all’esportazione;
- non hanno sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collaboratori;
- nel triennio solare precedente non hanno effettuato acquisti di beni strumentali, anche mediante contratti di appalto e di locazione, pure finanziaria, per un ammontare complessivo superiore a 15.000 euro;
- non si avvalgono di regimi speciali ai fini dell’imposta sul valore aggiunto;
- sono soggetti residenti;
- non effettuano in via esclusiva o prevalente cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili;
- non partecipano a società di persone o associazioni oppure società a responsabilità limitata in regime di trasparenza.
Per quanto concerne la partecipazione in società di capitali o di persone, una Circolare dell’AdE datata 2001 ha chiarito che essere stati (negli anni precedenti l’inizio attività) socio di S.r.l. oppure socio accomandante di una S.a.s. senza l’effettivo svolgimento di attività d’impresa, non costituiva causa ostativa alla scelta del regime contabile dei ‘forfettini’ e per analogia, sono state fatte valere le stesse regole per i minimi, come avevo riportato in questo articolo.
Possono applicare il regime anche i soggetti che sono già in attività, a condizione che la stessa sia iniziata dopo il 31.12.2007. Anche in questo caso vi è stata una novità importante costituita dal fatto che si fa riferimento allo svolgimento effettivo e quindi all’inizio effettivo dell’attività e non solo al momento di apertura della partita IVA.
Quali sono le agevolazioni previste?
Le agevolazioni previste sono le stesse dei vecchi minimi ma l’imposta sostitutiva diminuisce dal 20% al 5%. I contribuenti sono esonerati dalla tenuta delle scritture contabili (ciò non esclude che si debbano conservare e numerare le fatture ed i corrispettivi legati all’attività svolta), inoltre il regime non esonera coloro che effettuano operazioni intracomunitarie dalla richiesta di inserimento nell’archivio Vies. E’ previsto invece l’esonero dalla comunicazione dati rilevanti ai fini IVA (il cosiddetto spesometro) e la comunicazione inerente le operazioni con soggetti ‘black list’.
E tu, rientri nel nuovo regime dei minimi?
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Vorrei segnalare una precisazione riguardo al punto 8):
il socio accomandante di sas o sapa (conferendo solo capitale e non partecipando alla gestione d’impresa) puo’ accedere tranquillamente al regime, come anche il socio di società di capitali che non partecipa alla gestione d’impresa.
Solamente il socio di Srl che ha optato per il regime di cui all’articolo 116 del testo unico sui redditi (tassazione per trasparenza) non puo’ accedere ai minimi.
Saluti
Ottima osservazione, è corretto. Aggiungo la precisazione nel corpo dell’articolo, per chiarezza espositiva. Cordiali saluti
Buonasera,
mi trovo oggetto di accertamento da parte dell’agenzia entrate poiché negli anni 2012-2013 ero contribuente minimo per l’esercizio della libera professione di consulente del lavoro e contestualmente partecipavo ad una sas commerciale in qualità di socio accomandante e non ho mai partecipato alla gestione dell’impresa. In forza di quale norma o risoluzione affermate che l’accesso è consentito? Ringrazio e saluto
Simona, nell’articolo, tra parentesi ed in corsivo, specifico che si tratta di partecipazione in anni precedenti l’ingresso al regime agevolato, non contestuale. Come ho scritto ad altre persone specifico che quando si tratta di casi particolari o questioni complesse, rimando il tutto a sedi appropriate di discussione. Gli articoli o i commenti in calce agli stessi non possono avere la pretesa dell’esaustività o della risoluzione dei casi.
Spero che i lettori capiscano.
Cordiali saluti
Ciao Fabio, sai aiutarmi con questo dubbio che non trova risposta?
In relazione ai nuovi minimi, cosa vuol dire che “non applicheranno la ritenuta d’acconto”?
In teoria essendo scesa l’imposta sostitutiva al 5% dovremo applicare una ritenuta del 5%, giusto?
Significa che gli importi non saranno proprio soggetti alla ritenuta d’acconto che con i vecchi minimi è (fino al 31 di dicembre) al 20%. Questa applicazione ha avuto luogo già con il regime delle nuove iniziative produttive ed era stata una grave svista non averla applicata in prima battuta anche per il nuovo regime dei minimi.
In soldoni, la ritenuta d’acconto costituisce un credito che puoi detrarre dalle tasse da pagare sui tuoi compensi. Capisci bene che avendo una parcentuale di ritenuta notevolmente superiore alle tasse da pagare (20% contro il 5% di imposta sostitutiva), i nuovi minimi, fatturando con ritenuta d’acconto, si sarebbero potuti trovare sempre a credito, quindi virtualmente senza avere tasse da pagare.
Bisogna vedere se cambierà la dicitura da applicare alle fatture, si fa un generico riferimento a ‘un’apposita dichiarazione, dalla quale risulti che il reddito cui le somme afferiscono è soggetto ad imposta sostitutiva’ che rimanda a quella esistente per le nuove iniziative produttive.
Scusami il commento lungo, spero di aver dissipato i tuoi dubbi
Grazie Fabio, altro che scusa “per il commento lungo”! 🙂
Hai eliminato i dubbi di molti (me compreso). Ora è tutto più chiaro: in effetti era un po’ anomala la situazione in cui si andava sempre a credito.
Ancora grazie!
Buon lavoro.
Salve vorrei chiedere come funziona l’inps nel regime dei super minimi? Si paga sempre 2800€ anche senza fatturare, o cambierá qualcosa?
Cambierà qualcosa ma non per effetto delle nuove regole sui minimi che investono solo il cambio di tassazione sostitutiva (dal 20% al 5%). Il cambiamento sarà quello delle nuove aliquote INPS, più care, perchè vi sarà l’aumento dell’1,3% per artigiani, commercianti e coltivatori diretti mentre per chi è iscritto alla Gestione Separata le aliquote aumenteranno dell’1%.
Quindi io come webmaster, aprendo la p.iva a gennaio rientrando nei minimi pagherò il 5% di aliquota e come INPS pagherò a percentuale sul reddito o sempre un fisso di oltre 2800€ l’anno anche senza reddito?
Si può iscrivere alla Gestione Separata Inps che prevede una percentuale di contribuzione sui redditi da lavoro autonomo e usufruire della tassazione sostitutiva al 5%.
Gent.mo Dottor Micera,
ho 28 anni e vorrei aprire -ora a inizio gennaio 2012- la partita iva col regime dei minimi. Ho verificato e mi pare di avere tutti i requisiti richiesti. Mi resta però un dubbio relativo alla clausola della “non mera prosecuzione dell’attività pregressa”.
Mi spiego meglio: io nell’ultimo anno ho avuto due co.co.pro continuativi con un ente (l’ultimo contratto scade ora, il 31/12) e un altro co.co.pro. con un altro ente (scaduto a ottobre 2011). Entrambi erano per mansioni in ambito comunicazione e organizzazione, specificamente legati a singoli eventi.
Insieme a questi, ho avuto una prestazione occasionale -sempre nel 2011- come social media strategist.
Nei primi due casi (coi contratti co.co.pro) da contratto potevo usare gli uffici dei miei datori di lavoro (come in effetti è poi stato), nel caso della prestazione occasionale ciò non era stato specificato.
La partita che vorrei aprire ora sarebbe invece come consulente marketing e pr.
Lavorerei principalmente da casa e avrei clienti nuovi e diversi rispetto a quelli di qui sopra (anche se uno potrebbe “riproporsi”, ma non come cliente principale nè con lo stesso tipo di contratto nè con lo stesso tipo di compenso).
Considerando tutto quanto le ho esposto qui sopra, ritiene che si tratterebbe di una prosecuzione della attività che svolgevo precedentemente? oppure -come spero- non dovrei avere problemi nel rientrare nel regime dei minimi?
Specifico inoltre che non ho mai avuto partita iva prima d’ora e che i contratti di qui sopra erano con adesione alla gestione separata dell’inps.
Grazie per la sua attenzione e per i consigli che mi vorrà dare, a presto!
I provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate parlano di effettivo svolgimento del lavoro e non solo di apertura della partita Iva. Ho qualche dubbio in merito allo svolgimento pregresso di attività nel campo della comunicazione per cui si è dovuta iscrivere alla gestione separata (i contratti a progetto sono ostativi alla scelta del nuovo regime dei minimi) che potrebbe risultare affine al lavoro come pr, tra l’altro come da lei specificato potrebbe ‘riproporsi’ un vecchio cliente. A nulla vale la possibilità che sia o meno un cliente ‘principale’.
Valuti bene la ‘separazione’ tra vecchio e nuovo lavoro perché non vi possano essere interpretazioni negative da parte dell’Agenzia delle Entrate, aspettiamo eventuali risposte ai quesiti ‘frequenti’ da parte del Fisco, come è successo in passato.
Cordiali saluti
Sono in una situazione mi pare simile a quella di Gianna, ho un contratto a progetto prossimo alla scadenza, il committente non è intenzionato a rinnovarlo, anche se sembra disposto a collaborazioni.
Di fatto l’unica opzione che avrò per lavorare è la partita iva e chiaramente il regime dei nuovi minimi sarebbe… interessante!
Ma l’ex committente sarebbe un potenziale cliente, non l’unico – uno dei clienti, che tutto sommato mi terrei anche; ecco la domanda: quindi l'”aver perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà” non comprende anche il contratto a progetto giunto a scadenza?
https://www.studiomicera.it/ritenuta-dacconto-per-i-minimi-2012/
Buongiorno,
sono un libero professionista di 29 anni. Ho aperto partita IVA dal luglio 2009 e non ho mai sforato i 30000 euro di reddito/anno.
Dovrei pertanto rientrare nel nuovo regime dei minimi.
Come dovrebbe essere la mia fattura?
Grazie
Consiglio di leggere anche il mio articolo riguardo la ritenuta d’acconto per i nuovi minimi: https://www.studiomicera.it/ritenuta-dacconto-per-i-minimi-2012/. Le anticipo però che la fattura non conterrà più la ritenuta d’acconto, quindi si avrà solo compensi (o ricavi) più rivalsa INPS (o cassa professionale se è questo il suo caso). I nuovi minimi dovranno fornire una dichiarazione ai propri clienti indicando che non applicano Iva e ritenuta d’acconto in fattura perché rientranti nel nuovo regime dei minimi.
Cordiali saluti
Ciao Fabio scusa se approfitto della tua disponibilità ma non mi sono chiare alcune cose, ti spiego la mia situazione.
Son un ing. libero professionista, ho aderito al vecchio regime dei minimi aprendo la p.iva nel 2010. nelle fatture emesse fino a dicembre 2010 applicavo la rit. d’acconto del 20% (ai sostituti d’imposta), nella dichiarazione dei redditi l’aliquota irpef era del 20% e non avevo l’obbligo di versare l’iva. Nel nuovo regime leggo da alcune parti che la ritenuta è del 5% e in alcune parti che non deve essere applicata la ritenuta in fattura, quale delle due è vera? nel caso non ci fosse la ritenuta d’acconto devo tenerne ovviamente conto nell’importo della fattura. alla fine nella dichiarazione dei redditi quale sarà l’aliquota irpef? continuo ad essere esente dal versamento dell’iva?
Scusa per la lunghezza della domanda ma sono veramente molto confuso.
Qui puoi leggere quello che cerchi: https://www.studiomicera.it/ritenuta-dacconto-per-i-minimi-2012/. La ritenuta non si applica più ed è la tassazione al 5%. Si continuerà a non applicare l’Iva.
Mi è venuto un altro dubbio, le fatture emesse nel 2012, quindi con la ritenuta al 20%, ma non saldate entro l’anno, sono ancora valide o da rifare secondo i criteri del nuovo regime? Inoltre su queste la tassazione è ancora al 20% anche se non c’è la ritenuta o è anche qui al 5%?
Ti ringrazio ancora per la disponibilità.
Per il regime dei minimi si applica il principio di cassa, quindi si dovrà fare una nota di variazione, fatti salvi i casi di cui ho parlato qui: https://www.studiomicera.it/sono-un-nuovo-minimo-e-ora/. Buon lavoro
Gentile Dott. Micera,
le chiedo di dare una opinione sulla mia posizione (e chiedo scusa se ho inviato il quesito su altre pagine del suo sito). Sono laureata in ingegneria, fino al marzo 2010 ho effettuato attività di ricerca e docenza a tempo determinato presso una università statale (iscrizione gestione separata inps per dottorato di ricerca e assegni di ricerca).
Terminata l’attività di ricerca da luglio 2010 a marzo 2011 ho esplicato attività di collaborazione occasionale per una società di ingegneria (società1) e per il mio dipartimento universitario, emettendo alcune ricevute con CF per un totale lordo di 5000 euro, a cui è stata applicata la RA. Le ricevute erano relative a compensi di attività professionale occasionale come consulente esperto della materia grazie alla ricerca che stavo svolgendo. Da maggio 2011 ho aperto PIVA, e avviato una attività di consulenza per enti pubblici e società private, il caso vuole che le fatture emesse nel 2011 sono prevalentemente a carico della Società1, anche se ho convenzioni avviate con enti pubblici con parcella individuata ma senza aver ancora emesso fattura.
Il quesito è se posso aderire al nuovo regime dei minimi o le attività svolte nel 2010-2011 (ricevute con RA) ricadono nel vincolo di mera prosecuzione?
Fermo restando che l’attività professionale di un ingegnere è a 365 gradi, per cui il caso vuole che le fatture siano tutte simili ma spero che in futuro il mio orizzonte professionale sia più ampio. Nel 2011 ho epletato attività professionale anche per altri privati e colleghi ingegneri, potrebbe essere utile emettere le fatture con data dicembre 2011 anche se i clienti ancora non mi addebiteranno l’importo?
Ringrazio per la disponibilità
Cordialmente
Le ricevute per prestazioni occasionali non ‘ricadono’ nel vincolo della mera prosecuzione. Per quanto riguarda il discorso delle fatture, le prestazioni di servizi si considerano effettuate all’atto del pagamento del corrispettivo quindi il momento che fa scattare l’obbligo di emettere fattura è quello in cui i professionisti incassano il corrispettivo, ricadendo nel principio di cassa.
Cordiali saluti
Salve, innanzitutto grazie per l’articolo, il più chiaro che abbia potuto reperire in rete.
Ho una domanda: avendo aperto la p. iva nel settembre 2011 con contestuale adesione al regime agevolato per nuove iniziative, e volendo passare al nuovo regime dei minimi 2012, tale passaggio è automatico o no? Chiedo perché altrove ho letto di “abolizione” dei 2 vecchi regimi agevolati, e ciò credo dovrebbe implicare un trasferimento automatico per chi mantiene i requisiti.
Già che ci sono: nelle fatture 2011 emesse ho, erroneamente, inserito ritenuta d’acconto, laddove se non erro per il regime agevolato era escluso. Come devo comportarmi? Potrò chiedere il rimborso, potrò utilizzarle come credito, devo aspettarmi un’odissea burocratica per capirlo?
Grazie,
Luca
Il passaggio può avvenire in automatico alla fine del triennio di applicazione del regime delle nuove iniziative produttive. Potrà avere problemi per quanto riguarda la fatturazione perché il regime da lei scelto prevedeva di fornire ai clienti un dichiarazione in cui dichiarava di non applicare le ritenute inoltre, se presenti in fattura i relativi importi, i clienti le avranno anche versate.
Cordiali saluti
Buongiorno,
ho 26 anni e ho aperto la partita Iva nel settembre 2009. Da allora ho sempre avuto il regime dei minimi, guadagnando lorde dai 23.000 (2010) ai 20.000 (2011).
Nel 2012 molto probabilmente guadagnerò 25.000,00.
Calcolando 5.000 euro di spese, quanto guadagnerò netto all’incirca? Da quanto ho capito per me la situazione migliorerà con il nuovo regime!
Grazie in anticipo per la risposta.
Orientativamente, sotragga dai compensi le spese effettuate, sottragga ancora i contributi previdenziali che avrà pagato quest’anno e calcoli il 5% su quanto rimasto.
Egr.Dott.Micera,
ho letto il suo interssante articolo, ma ho bisogno di un chiarimento.
Ho 48 anni e da 10 anni sono socio accomandatario di una SAS che commercia all’ingrosso prodotti editoriali. Con il 2012 vorrei intraprendere una nuova attivita’ in proprio di amministrazione di condomini e mi chiedevo se per questa posso adottare il regime dei nuovi minimi, visto che non e’ correlata con la mia precedente attivita’
Cordialmente.
Pietro
Non e’ possibile per lei a causa della qualifica di accomandatario che detiene nella sia società. Cordiali saluti
Ho necessita’ di sottoporre un quesito.
Sto per fare aprire la P.iva a mio figlio aprire una agenzia di servizi aderendo al regime dei minimi.
Per svolgere alcuni dei servizi, dovrà avvalersi di collaborazioni occasionali. Potrà farlo regolarmente o dovrà rinunciare?
Le collaborazioni occasionali sono rapporti di lavoro diverso da quello dipendente, quindi non sono spese escluse da quelle possibili per un minimo.
Salve, vorrei sapere se un libero professionista che dal 1 gennaio 2012 rientra nel regime dei super minimi, è tenuto a versare comunque gli acconti INPS oppure funziona tutto con il principio di cassa come per l’imposta sostitutiva del 5% ?
Grazie 1000
Si paga l’Inps e l’ammontare dei contributi corrisposti nell’anno serve a diminuire il reddito su cui verrà calcolata l’imposta sostitutiva. Cordiali saluti
Salve, ho letto l’articolo e i commenti ma sono ancora perplesso su un punto, ovvero quello relativo alla Gestione Separata. Ho lavorato come grafico emettento ricevute fiscali e a progetto svolgendo altre mansioni (divere dall’ambito grafico). Per quest’ultima tipologia di contratto ho aperto la gestione separta all’inps.
Adesso per un offerta di lavoro e per aumentare il mio volume di affari vorrei aprire una partita iva e mi hanno detto che per la professione web designer/web master/grafico o simili devono iscrivermi alla cassa per commercianti ed artigiani con conseguente tributo dovuto all’INPS di 3500 euro circa all’anno per fatturato da 0 a 13000 euro.
Volevo chiedere se queste informazioni sono esatte ed in secondo luogo se è possibile aprire la partita iva dei minimi continuando a versare i contributi con la gestione separata (quindi in percentuale, credo 4%, su fatturato dichiarato). Tengo a precisare che ho meno di 35 anni e non ho mai aperto partita iva e mai avviato un attività.
Grazie in anticipo
Se ha lavorato con contratti a progetto non può aderire al nuovo regime dei minimi. In ogni caso un web designer si può iscrivere alla Gestione Separata, ovviamente dopo l’apertura della partita iva non sarà collaboratore ma si iscriverà come professionista. Cordiali saluti
Buongiorno Dottor Micera, vorrei avere dei chiarimenti in merito alla mia situazione. Ho aperto p.iva nel 2011; precedentemente ho lavorato con contratto co.co.pro. per la ditta che è adesso il mio principale committente. Secondo Lei, rientro nei nuovi minimi?
Grazie
Sabina
La circolare n. 8 del 26 gennaio 2001 afferma che costituisce mera prosecuzione di attività di impresa o professionale quella che sia realizzata usando gli stessi beni strumentali dell’ex datore di lavoro, negli stessi luoghi e verso gli stessi clienti. Si dovrebbe verificare nel merito se ricorre uno di questi casi.
Grazie per la sua risposta.
Salve.
Ho appena aperto P. IVA, potendo usufruire del nuovo regime dei minimi. A tal proposito, avrei un quesito da porre alla Sua cortese attenzione.
Sul modello AA9/10 dell’Agenzia delle Entrate, al quadro B, tra i regimi fiscali agevolati, non esiste l’opzione relativa al nuovo regime dei minimi (2012).
Pertanto, volendo usufruire di questo regime
ho comunque barrato la casella dei vecchi minimi (2007).
Presso l’ufficio dell’AdE nessuno degli operatori ha saputo fornirmi notizie utili in proposito. Anche sul loro terminale non vi era riferimento alcuno al DM 98/2011; mi è stato detto che, comunque sia, potrò fare in seguito una variazione a quanto dichiarato.
Vorrei avere qualche indicazione su come comportarmi in merito.
Cordialmente,
-bruno
“…mi è stato detto che, comunque sia, potrò fare in seguito una variazione a quanto dichiarato….”. Non posso che rimettermi alle parole dell’Agenzia delle Entrate. Vorrei ricordare a quanti mi scrivono sul blog che sono un consulente, non un legislatore, quindi anch’io non posso che rifarmi a quanto previsto dalla legge o indicato dal Fisco. Cordiali saluti
La ringrazio per la risposta che, arrivando a fagiuolo proprio stamane, mi permette di dare un aggiornamento, spero utile per il suo lavoro di consulente o, almeno, per i visitatori del suo blog.
Per quanto riguarda l’apertura di partita IVA in regime dei c.d. “superminimi”, stando alle informazioni che ho raccolto in questi giorni tramite l’AdE (call center e ufficio prov.),
è sufficiente barrare la casella dei minimi 2007; ciò consente di entrare in automatico nel nuovo regime, in virtù del fatto che il vecchio regime è stato per l’appunto “pensionato” dal nuovo.
E’ comunque verosimile che l’AdE nei prossimi mesi provvederà all’aggiornamento del modello AA9/10, proprio per tener conto di questa novità.
Cordialmente
La ringrazio di aver postato qui il suo contributo. Buon lavoro e cordiali saluti
Salve!
Ho aperto la partita iva nel regime dei minimi come artigiano edile nel 2008.Prima ero dipendente part-time di una ditta artigiana sempre nel campo del edilizia.
Non ho fatto delle fatture per prestazioni all mio ex dattore di lavoro, ma e molto probabile che l abbia fatto o lo faro per i sui clienti .Gli atrezzi(beni) usati e cantieri(luoghi) sono diversi.
In questo caso e una “mera prosecuzione” del ativita svolta in precedenta?
Ringrazio in anticipo.
Lavorare per gli stessi clienti dell’ex datore di lavoro potrebbe configurare il caso della prosecuzione di attività. Cordiali saluti
Buongiorno dott. Micera,
ho 31 anni e ho aperto partita iva con il forfettino nel 2011, ora vorrei passare al nuovo regime dei minimi. Ho lavorato precedentemente come grafica (dipendente) e ho aperto la partita iva per fare “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari” (che non sarebbe una mera prosecuzione del lavoro “grafica”).
Posso aderire al nuovo regime dei minimi con questi requisiti? Se si, viene applicato automanticamente o devo andare il Agenzia delle Entrate per segnare il cambio?
Se no: sarebbe un opzione valida di cambiare il codice attivitá o chiudere e riaprire la partita iva?
Grazie mille e saluti
Volevo aggiungere che non uso gli stessi beni strumentali dell’ex datore di lavoro, lavoro in un’altro luogo e verso altri clienti.
Inoltre volevo chiedere cosa succede nel caso di una coesistenza di lavoro autonomo e dipendente (lavoro autonomo sempre per altri clienti, altro luogo e altri beni strumentali)
Grazie ancora e distinti saluti
La persona fisica che è dipendente che esercita un’attività professionale completamente diversa da quella di lavoro dipendente, se possiede i requisiti previsti dalla legge, può entrare a far parte dei nuovi minimi. Cordiali saluti
Dott. Micera
mi permetto anche io di farle una domanda.
Nel gennaio 2012 ho fatto prestazione occasionale ad un cliente.
Ora vorrei aprire partita iva con regime dei minimi per poter fatturare altri lavori che mi sta commissionando sempre lo stesso cliente.
Posso?
La ringrazio.
In mancanza di esplicite previsioni normative, non sembra che le prestazioni occasionali possano costituire una causa ostativa ad optare per il nuovo regime dei minimi. Cordiali saluti
Salve,
intanto complimenti per l’ottimo articolo.
Non mi è chiara la questione dei tre anni precedenti. Poniamo il caso di aver aperto e chiuso l’attività nel 2009. Se ho ben capito, se oggi si volesse riaprire l’attività non si potrebbe accedere al regime dei minimi, mentre se non si fosse chiusa allora si.
È corretto? Oppure aprendo e chiudendo nel 2009, ad oggi si può aprire ed accedere al regime dei minimi?
Grazie mille.
La ringrazio. Non potrebbe aprire la partita iva chi ha chiuso la propria posizione nel 2009, perché non sono passati i tre anni previsti dalla normativa. Non è detto invece che se non si fosse chiusa la partita iva sarebbe stato automatico il passaggio al nuovo regime dei minimi perché questo è subordinato ai requisiti richiesti.
Solo avendo tutti i requisiti si può passare al nuovo regime. Vi è la possibilità per chi invece rimane lavoratore dipendente e contestualmente apra una partita iva perché non vi è un esplicito diniego in tal senso. Cordiali saluti
Salve! Scusi se approfitto della sua competenza e gentilezza. A Febbraio di quest’anno ho attivato P.iva come lavoratore autonomo in regime dei minimi. Non ho ancora emesso alcuna fattura, in quanto ancora non ho ricevuto compensi (probabilmente inizierò a riceverne tra qualche settimana, mi auguro). Di questo regime mi è quasi tutto chiaro, tranne un punto: l’inps. Ho letto che “bisogna” iscriversi alla gestione separata dell’inps. Io non mi sono ancora iscritto, perché non ho capito se è obbligatorio o no. In passato non ho mai percepito alcun reddito, mai stato assunto, mai pagato l’inps. Quindi vorrei capire se ora sono obbligato ad iscrivermi all’inps (con gestione separata o in altro modo?) e, se si, entro quando, dove e come dovrei richiedere l’iscrizione?
Grazie infinite se vorrà rispondere e… BUONA PASQUA!
Nicola
L’iscrizione ad un ente previdenziale è senz’altro obbligatoria, l’art. 2 c. 27 della L. 335/95 ha stabilito che: “I soggetti tenuti all’iscrizione prevista dal comma 26 comunicano all’INPS, entro il 31/01/1996, ovvero dalla data di inizio dell’attività lavorativa, se posteriore, la tipologia dell’attività medesima, i propri dati anagrafici, il numero di codice fiscale e il proprio domicilio”.
Cordiali saluti
Buongiorno volevo chiederle un’informazione. Io vorrei aprire partita iva con regime dei minimi 2012, volevo sapere se c’è un massimo di spese in beni strumentali annui,grazie
C’è un limite all’acquisto dei beni strumentali (15mila euro) ma si riferisce ad un triennio, non al singolo anno. Cordiali saluti
Egregio Dott Micera ho aperto Partita Iva il 30 Settembre del 2011 aderendo al regime delle nuove attività produttive; sono iscritto alla gestione separata INPS come libero prfessionista. La prima fattura e’ stata da me emessa il 30 Ottobre di 2500 euro mese piu’ Iva, e sino ad oggi ho emesso sempre fattura per uguale importo. La commercialista mi a detto che ha fatto una simulazione e che dovrò pagare 3000 euro di Inps tra acconto e saldo. Questi contributi li dovrò pagare una vota l’anno? La cifra mi sembra esagerata visto che ho iniziato a fatture da Ottobre. Grazie
Sono sicuro che la collega non avrà problemi a spiegarle nel dettaglio quanto calcolato. In ogni caso, se vuole approfondire la tematica relativa alla Gestione Separata Inps, può leggere questo mio articolo a questo indirizzo: http://www.juliusdesign.net/17774/freelance-quello-che-devi-sapere-sulla-gestione-separata-inps/
Cordiali saluti
Ciao Fabio,
dopo i complimenti per il tuo articolo vorrei chiederti:
sono un ing. di 43 anni, in mobilità senza indennità da 2 mesi perché l’azienda per cui lavoravo é stata messa in liquidazione.
Ho contatti per essere assunto da un’altra azienda, in un campo leggermente diverso dalle ultime, ma con stessa funzione dell’ultima (direttore commerciale).
Mi è stato chiesto se voglio essere assunto, o essere un consulente. E mi é venuta l’idea di aprire partita IVA (libero professionista o ditta individuale? Vorrei fare consulenza in gestione aziendale ed anche qualche altre cosa…).
Mi chiedo…posso accedere a qualche regime agevolato?
Scusa per la lungaggine, e ti ringrazio anticipatamente.
Grazie mille. Come ingegnere, quindi professionista, ci si può iscrivere alla Gestione Separata Inps invece di costituire una ditta individuale. Il nuovo regime dei minimi non prevede cause ostative nel caso in cui il contribuente sia ancora assunto come dipendente ed apra una sua attività. Bisogna però verificare altre cause di esclusione, ad esempio se nel contratto erano previste clausole di non concorrenza. Con la riforma del lavoro, si sta provvedendo ad una ‘stretta’ delle cosiddette ‘partite iva fasulle’ cioé quelle create per datori di lavoro che non vogliono farsi carico dei contributi previdenziali.
Consiglio di leggere quest’articolo e di rifletterci su: https://www.studiomicera.it/collabori-con-partita-iva-sarai-dipendente-fra-12-mesi/
Codiali saluti ed in bocca al lupo per il lavoro.
Salve, sono appena stato licenziato dalla mia Società, a fine anno voglio aprire una partita Iva con il regime dei Superminimi. Ho un mutuo per l’acquisto della mia prima casa dal 2011 e quindi ogni anno ho diritto a scaricare il 19% degli interessi legali per detrazione. Volevo sapere se potevo continuare a detrarre questi interessi anche aprendo tale regime, visto che ho letto da qualche parte che chi ha detrazioni da fare questo regime non è conveniente. Grazie della risposta
Il regime dei minimi è soggetto ad un’imposta sostitutiva del 5%. Tutti i redditi derivanti dall’attività lavorativa saranno soggetti a questa tassazione e non potrà far valere le detrazioni sugli interessi del mutuo.
Cordiali saluti
Buonasera dott. Micera, complimenti per il blog.
Sono un architetto di 33 anni, ho aperto p.iva nel 2009 con il regime dei minimi.
Vorrei chiedere se il passaggio al nuovo regime dei minimi avviene in automatico oppure se devo effettuare una comuinicazione all’agenzia delle entrate.
Tengo a precisare che le condizioni che mi hanno permesso di entrare nel 2009 in quel regime non sono cambiate ad oggi.
La ringrazio in anticipo
Se si soddisfano non solo i requisiti dei ‘vecchi’ minimi ma anche i nuovi richiesti, il passaggio è automatico. Vi sono casi però in cui bisogna inviare una dichiarazione di variazione, ad esempio con il passaggio dal regime delle nuove iniziative produttive al nuovo regime dei minimi. Consiglio di leggere quest’articolo, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito i dubbi in merito: https://www.studiomicera.it/ho-gia-iniziato-attivita-rientro-nel-regime-dei-minimi/
Avendo aperto la partita IVA a metà anno del 2011 aderendo al regime agevolato (fatturazione esente IVA, tassazione imp. sost. 20%…etc…) vorrei sapere se possibile a) è automatico per il sottoscritto il passaggio al nuovo regime dei minimi quindi con imposta sostitutiva dal 20% al 5%? b) ci rientro avendo 40 anni ? essendo inoltre dipendente di una spa e ricevendo un cud annuale i redditi ai fini irpef si cumulano comunque?? Grazie anticipate per l’attenzione e complimenti!
Non è automatico ma bisogna avere tutti i requisiti richiesti, tra di essi il non avere gli stessi clienti o in generale lavorare nello stesso campo del proprio datore di lavoro pena sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate in caso di controlli. In ogni caso redditi da lavoro dipendente e redditi da lavoro autonomo con il regime dei minimi hanno tassazioni differenti, una è l’Irpef ad aliquote variabili a seconda del reddito percepito, l’altra tassazione è fissa al 5% e sosituisce Irpef e addizionali comunali e regionali. Cordiali saluti
Salve, vorrei sottoporre il seguente quesito;
Ho aperto p.iva nel 2008 come professionista contribuente mimino chiudendola agli inizi del 2009. Essendo trascorsi i 3 anni potrei riaprirla con il nuovo regime dei minimi oppure vale il divieto per cui chi ne esce e non può più rientrarvi.
Grazie anticipate.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che trascorsi tre anni dalla chiusura di una precedente partita Iva si può aprire una nuova posizione con il nuovo regime dei minimi, ovviamente soddisfacendo tutti i requisiti richiesti dalla norma. Il divieto di non potervi più accedere se si perdono i requisiti è invece una delle nuove norme introdotte dal fisco per questo nuovo regime. Cordiali saluti
Buonasera,
Vorrei avere un informazione riguardante un aspetto tecnico proprio sul regime dei minimi, e quindi con un’imposta sostitutiva al 5%, esonero dalla tenuta delle scritture contabili, ecc.. Nel momento in cui inizio un’attività, agente finanziario, (soggetto rientrate nei requisiti per tale regime) nel riquadro B Regimi fiscali agevolati, quale casella dovrei barrare ? Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria
giovanile e lavoratori in mobilità previsto dall’art. 27,
commi 1 e 2 del D.L. 6 luglio 2011, n. 98
oppure Regime fiscale agevolato per le nuove iniziative
imprenditoriali e di lavoro autonomo previsto
dall’art. 13 della L. 23 dicembre 2000, n. 388 nella casella A ?
Vi ringrazio anticipatamente, porgo cordiali saluti.
La casella ‘Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità previsto dall’art. 27, commi 1 e 2 del D.L. 6 luglio 2011, n. 98’. Cordiali saluti
Ah … l’altra casella invece a cosa si riferisce ? è un regime diverso ?
Salve, avrei una domanda: con il nuovo sistema dei minimi devo pagare da subito il 28% circa dei miei guadagni all’INPS? Ora non pago Inps poiché lavoro come redattore di contenuti web da pochi mesi (prestazioni occasionali) e non ho sforato la soglia dei 5000 euro annui di guadagno (ed essendo sotto i 35 anni godo anche di privilegi che una deduzione del 40% sull’imponibile fiscale). Siccome l’azienda per cui lavoro come freelance vorrebbe aprissi una partita iva pensavo: se dovessi versare subito il 28% dei guadagni all’INPS ci perderei non poco, potrei aspettare alcuni mesi prima di aprirla in modo da non dover versare nulla all’INPS finché non sono prossimo alla soglia dei 5 mila euro annui per il 2013… Quindi le mie domande sono: se apro partita iva con nuovo regime dei minimi fin dal primo mese dovrò versare il 28% dei guadagni all’INPS? E se sì, non mi conviene rimandare di qualche mese continuando a non versare nulla all’INPS in quanto lavoratore occasionale fino al raggiungimento della soglia dei 5 mila euro?
Grazie mille in anticipo per il tempo che vorrà dedicarmi e per i tanti articoli interessanti.
Matteo
In caso di iscrizione alla Gestione Separata INPS la percentuale di contributi dovuti all’Ente si paga con le stesse scadenze delle tasse sul reddito da lavoro autonomo, quindi con rate da versare a giugno e novembre dell’anno successivo al periodo d’imposta considerato. Se comincia il lavoro autonomo nel 2013, calcolerà con la dichiarazione dei redditi (Modello Unico 2014 Redditi 2013) l’ammontare delle tasse e dei contributi previdenziali da versare a giugno e novembre (2014).
Cordiali saluti
Buongiorno, io ho aperto partita iva quest’anno come massaggiatrice con il regime dei minimi.. Probabilmente il prossimo anno dovrò chiuderla per aprirne un’altra come massofisioterapista..Rientrerei nel regime dei minimi?
Purtroppo no, se si fuoriesce dal regime dei minimi non si può più scegliere per altre attività. Eventualmente può verificare se può aggiungere un nuovo codice attività oltre a quello come massaggiatrice. Cordiali saluti
CIAO FABIO, LAVORO NELL’INFORMATICA PREVALENTEMENTE ASSISTENZA, VORREI APRIRE LA P.IVA CON REGIME DEI MINIMI E MI E’ STATO DETTO CHE PER IL PRIMO ANNO LE TASSE SONO DOPPIE IN QUANTO LO STATO VUOLE L’ANTICIPO PER IL PROSSIMO ANNO LAVORATIVO, QUINDI 27,72% X2(INPS) E 5% X2(IRPEF) è VERO? E SE SI A FINE DEL SECONDO ANNO LAVORATIVO DEVO RIPAGARE?
GRAZIE.
Non è corretto dire che si paga il doppio delle tasse, è una semplificazione. In realtà si paga un acconto per l’anno successivo calcolato sul reddito precedente (che è l’unico dato disponibile e certo). Ad esempio, su 1000 euro di guadagni del 2012 si pagherà il 27,72% di INPS quindi 277,20 euro per la scadenza di giugno. In più si dovrà versare un acconto calcolato sempre sui 1000 euro guadagnati che però è pari all’80% dei contributi ripartiti a metà tra la scadenza di giugno e la scadenza di novembre. Quindi oltre ai 277,72 euro si dovranno versare 111,09 euro a giugno e novembre. Il meccanismo é simile anche per quanto riguarda le tasse.
Cordiali saluti
Salve, vorrei sottoporle un quesito. Lavoro presso una cooperativa con prestazioni occasionali in cui effettuo delle ripetizioni ai ragazzi delle scuole medie e superiori in matematica, fisica e disegno tecnico. Il carico di lavoro è cresciuto parecchio, pertanto vorrei aprire la partita iva per continuare a svolgere sempre le ripetizioni presso la cooperativa e magari svolgere qualche altra attività dal momento che ho la qualifica di rspp e potrei redarre dei documenti di valutazione rischi.
La mia domanda è se posso rientrare nel regime dei minimi perchè non ho ancora capito bene se le prestazioni occasionali possono costituire una mera prosecuzione dell’attività lavorativa.
Grazie mille in anticipo, saluti
Elisabetta
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le prestazioni occasionali non precludono l’accesso al nuovo regime dei minimi.
Cordiali saluti
Salve il 01-02-2013 ho compiuto 35 anni posso aprire la partita iva con il regime dei minimi o dovevo farlo prima di compiere i 35 anni?
La ringrazio anticipatmente.
Anche chi ha più di 35 anni può aderire al regime dei minimi se ne ha i requisiti.
Salve,
ho incaricato un commercialista ad aprirmi la partita iva.
Il commercialista sbagliando, purtroppo, ha aperto la partita iva in regime ordinario a gennaio 2013. Io ho tutti i requisiti per accedere ai minimi.
Io neo abilitato ingegnere a gennaio 2013, fino ad oggi non ho mai fatturato niente in quanto svolgo tirocinio presso uno studio tecnico.
Potrei passare ai minimi? Il commercialista potrebbe risolvermi questo suo grave errore?
Ripeto fino ad oggi non ho mai fatturato niente.
Saluti!
Ciao Fabio!!
Volevo chiederti se posso riaprire la PI come avvocato ed optare por il regime dei minimi.
Ti faccio presente che nel 2009 ho aperto la PI, sempre nel regime di minimi, ma non ho effettuato alcuna prestazione fino alla cessazione della PI in data 28/11/2011.
Inoltre le dichiarazioni per le relative annualità 2009-2011 sono nulle.
Grazie.
Purtroppo si fa riferimento all’apertura della partita iva, non al fatto di aver incassato o meno. Non essendo passati tre anni dalla chiusura della precedente posizione, non è possibile optare per il regime dei minimi.
CIAO FABIO,
IO SONO INFERMIERA PROFESSIONALE CON PARTITA IVA APERTA NEL LUGLIO 2013, E IL MIO COMMERCIALISTA MI HA DETTO CHE PER NON SUPERARE I REGIMI DEI MINIMI NON DEVO FATTURARE PIU’ DI 30.000,00 EURO ANNUI. LA MIA DOMANDA E’ :
1- SE DA LUGLIO 2013 ( MESE DELL’APERTURA PARTITA IVA ) AL 31 DICEMBRE 2013 FATTURO 27.000,00 EURO HO SUPERATO I REGIMI DEI MINIMI ?
2- SE ACQUISTO UN’AUTO DEL COSTO DI 15.000,00 EURO (IVA INCLUSA) POSSO SCARICARE IL 50 % DELL’IMPONIBILE IN QUATTRO ANNI E IL 100 % DELL’IVA NELL’ANNO DELLA FATTURA ? O NO IN QUANTO RICADO IN REGIME DEI MINIMI?
SAREI FELICISSIMA IN UNA TUA RISPOSTA IN QUANTO ANCORA HO MOLTA CONFUSIONE.
1. I 30000 euro sono da considerare per un anno intero, quindi per sei mesi di attività non si potranno superare 15000 euro di fatturato. Nel suo caso, avendo superato la soglia, si dovrà uscire dal regime.
2. I costi di acquisto di beni promiscui (auto, telefoni, ecc) si ‘scaricano’ al 50% nello stesso anno di acquisto e non in più anni come avviene nei regimi ‘ordinari’.
Cordiali saluti
Buonasera dott. Micera. Vorrei sottoporle un quesito. Ho aperto la partita Iva con il regime dei minimi nel l 2009 e l’ho cessata il 31.12.11 senza conseguire ricavi.Vorrei riaprirla a gennaio 2014 sempre per l’attività di psicologo. Non posso utilizzare il regime dei minimi perché nn sono passati tre anni credo. Mi conferma questa situazione? Posso usufruire di qualche altra agevolazione? Grazie
Per usufruire del regime dei minimi devono passare 3 anni effettivi dalla chiusura della posizione iva precedente a partire dalla data di cessazione dell’attività quindi nel suo caso dovrebbe aspettare il 1 gennaio 2015 (non dimenticando gli altri requisiti essenziali per usufruire del regime). Cordiali saluti
egr.Dott.Micera
vorrei porle il seguente quesito:
vorrei acquistare una autovettura come privato il costo attuale è da fattura della concessionaria 38.000 euro iva inclusa (cifra che mi farebbe uscire dal regime dei minimi è per questo motivo che l’acquisto viene fatto come privato). potrei fra sei mesi o un anno quando il valore della vettura sarà inferiore ai 30000 euro inserirla nel regime dei minimi come strumento di lavoro? anticipatamente ringrazio per la risposta.
Il limite di 30.000 euro si riferisce al volume d’affari, nel caso di acquisti di beni strumentali il limite è 15.000 euro nel triennio precedente l’inizio attività. Calcolando il 50% di 30.000 euro per l’acquisto dell’auto (che nel regime dei minimi si pressupone sempre ad uso promiscuo) comunque avrebbe raggiunto il limite con il rischio di dover fuoriuscire dai minimi l’anno successivo.
Cordiali saluti
Ciao Fabio e complimenti per il tuo sito.
Io ho lavorato fino a giugno 2013 come dipendente presso un studio grafico.
Ora a gennaio 2014 sto pensando di aprire una partita iva in regime dei minimi (la mia attività sarà sia di webmaster, sia di grafica pubblicitaria).
Ho letto sul web che la circolare n. 8 del 26 gennaio 2001, chiarisce che per mera prosecuzione si intende l’attività di impresa o professionale che utilizza gli stessi beni strumentali, negli stessi luoghi e verso gli stessi clienti. La disposizione ha carattere antielusivo ed è finalizzata ad evitare gli abusi dei contribuenti, i quali, al solo fine di godere delle agevolazioni tributarie previste dal nuovo regime, potrebbero di fatto continuare ad esercitare l’attività in precedenza svolta, modificando solamente la veste giuridica in impresa o lavoro autonomo.
Nel mio caso lavorerei da casa mia, col mio pc e verso clienti sicuramente diversi da quelli del mio ex datore di lavoro.
A tuo avviso, c’è mera prosecuzione dell’attività?
Ti ringrazio per il tuo tempo
Arianna
Grazie mille. Non vi dovrebbero essere problemi il mio consiglio però è di rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti, per fugare ogni dubbio. C’è infatti un certo margine di discrezionalità su questo concetto e sapere cosa ne pensano i funzionari del fisco può mettere al riparo da ogni dubbio o contestazione futura.
sono un ingegnere di 36 anni ho aperto partita iva con il regime dei minimi a maggio 2010, ad ottobre sono stata assunta in una azienda con contratto full time, fino a fine aprile del 2012.
Ho chiuso la partita iva a dicembre 2011, durante l’assunzione non ho mai fatturato, l’ultima fattura risale al 2010.
Volevo sapere se oggi posso aprire la partita iva con il regime dei minimi, anche se sono trascorsi meno di tre anni dalla chiusura della partita iva, in quanto l’attività principale era quella svolta come lavoro dipendente .
Si fa comunque riferimento al fatto di aver avuto una posizione iva aperta nei tre anni precedenti. Nel suo caso quindi non si può optare per il regime dei minimi. Cordiali saluti
Salve desidererei sapere se in mobilità posso aprire una sas ed eventualmente con quale quota in percentuale per non perdere la mobilità? Se un domani dovessi avere necessità di aprire una partita IVA posso usufruire comunque del nuovo regime dei minimi o devo togliermi dalla sas?
Grazie
Massimiliano
I contribuenti che intendono optare per il regime dei minimi non possono avere quote in società di persone o in società di capitali in regime di trasparenza.
Buonasera, ho da qualche giorno iniziato la mia nuova attività di pulizia di stabili con l apertura di partita iva in regime minimo. Ho un grosso dilemma: sono subentrata ad un impresa della quale conoscevo il prezzo che faceva pagare ( con iva in fattura in regime d iva ) e io applico gli stessi prezzi finali, ma in caso qualche cliente mi contestasse il fatto che essendo io esente da regime iva dovrei far pagare il prezzo che la vecchia impresa faceva però senza aggiungerci l iva sul servizio… con quale valida argomentazione dovrei ribattere? Io credo che se togliessi la somma riguardante il calcolo sull iva sul servizio andrei a guadagnare di meno dell altra impresa e inoltre mi toglierei un vantaggio concessomi dallo stato. Grazie per la vs attenzione. Buon lavoro.
Bisogna pensare al fatto che l’iva non costituisce un ricavo ma un’imposta che grava su beni e servizi che vengono pagati dai consumatori finali. L’impresa che applica l’iva non guadagna di più perché l’imposta sul valore aggiunto andrà poi versata allo Stato ed inoltre se non è nel regime dei minimi non potrà usufruire della tassazione al 5%. Quest’ultimo aspetto costituisce il reale vantaggio concesso dallo Stato per chi opta per tale regime.
Se lei chiede compensi pari al prezzo più iva dell’impresa precedente sta effettivamente chiedendo un pagamento maggiore.
Cordiali saluti
Scusate ho dimenticato una cosa importante i miei clienti sono privati senza partita iva.
Grazie ancora per la vs risposta.
Aprofitto della tua disponibilita caro Fabio e ti facio questa domanda. Ho aperto una partita iva nel ano 2013 artigiano autonomo in edilizia nel regime fiscale di vantaggio articolo 27 del. 98/2011. Ho faturato sotto il 30 mila euro e volevo sapere che oltre 4 rate di pagamento annuale di INPS da 837 euro mi deve pagare oltre o no. Ciao…
Consiglio la lettura di quest’articolo sui pagamenti INPS di artigiani e commercianti: https://www.studiomicera.it/aliquote-inps-2014-artigiani-commercianti/
Ciao,
Io sono già libera professionista (p.iva con ritenuta del 20% pagata dalle aziende) ora vorrei intraprendere una nuova professione sempre con p.iva. so che non si possono avere due p-ive ma volevo sapere se posso avere due regimi fiscali diversi e se con il secondo lavoro posso rientrare nei minimi.
Il nuovo lavoro non puo’ essere una prosecuzione del lavoro precedente perchè serve un abilitazione regionale per svolgerlo
Grazie,
Elisa
Si può optare per il regime dei minimi se nel triennio precedente non si è avuta la partita iva, quindi in questo caso avere già una posizione fiscale in regime semplificato blocca la possibilità di richiedere che l’altra attività sia nel regime di vantaggio.
Cordiali saluti
Salve Fabio, complimenti per l’ottimo servizio.
1)Ho lavorato nel 2013 presso due scuole elementari statali in qualità di ‘esperto esterno’ su incarico di una associazione culturale (in cui, al momento, sono vicepresidente nel consiglio direttivo) non riconosciuta e senza scopo di lucro. Per il lavoro svolto sono stato pagato con ritenuta d’acconto per collaborazione occasionale. Per quest’anno scolastico stessa associazione e stesse scuole ma a marzo ho aperto partita iva a regime dei minimi, forse sono stato male consigliato? C’è ‘mera prosecuzione’ nella mia attività…
2) Se avessi diritto alla partita iva a regime agevolato per utilizzare la mia auto come bene strumentale come devo fare? L’auto l’avevo prima dell’apertura della P.I. e la uso anche per raggiungere il posto di lavoro del comune di Pomezia al comune di Roma.
Grazie e buone cose
Alessandro Coccia
Ciao Alessandro, grazie dei complimenti. Le ricevute di prestazione occasionale non costituiscono una ‘barriera’ per l’opzione del regime dei minimi. Per quanto riguarda il secondo quesito, come ho detto altre volte, consiglio sempre di contattare il proprio commercialista di fiducia che saprà senz’altro dare una risposta alle problematiche inerenti la gestione della propria attività dal punto di vista amministrativo.
Buongiorno Fabio,
vorrei aprire ora P.IVA nel Regime Minimi come praticante legale…lavoro però anche saltuariamente come addetta stampa di una società di calcio, emettendo al riguardo al momento ricevute per solo lavoro occasionale. Aprendo P.IVA MINIMI come praticante legale potrò in futuro rientrare nei MINIMI anche come “addetta stampa” se la società con cui collaboro me lo chiedesse?
più in generale una volta aperta p.iva in “minimi” per una data attività si può affiancare una “seconda diversa attività” sempre con lo stesso regime agevolato? Grazie mille e complimenti per il sito 🙂
L’Agenzia delle Entrate ammette la possibilità di avere più codici attività ma il totale dei compensi non deve superare il limite dei 30.000 euro. Cordiali saluti
Buongiorno Fabio, volevo sottoporre la mia situazione.
Mi sono laureato a Dicembre in Architettura, laurea Magistrale, non ho ancora effettuato l’esame di stato e quindi non sono abilitato. Da un primo colloquio con un commercialista ed alcuni ex compagni, mi è stato consigliato di aprire la PI come “disegnatore tecnico” e in un successivo momento, dopo aver ottenuto l’abilitazione, cambiare il codice ATECO in “attività degli studi di Architettura”, in quanto non è possibile utilizzare il codice relativo agli architetti senza l’abilitazione. Qui viene il problema, secondo la legge che regola la PI in regime dei minimi questo costituirebbe la “mera prosecuzione” e quindi la fuoriuscita dalle condizioni necessarie per mantenere il regime agevolato.
Un praticante commercialista, in attesa di superare l’esame, può aprire PI e iniziare a lavorare come “Praticante Commercialista” ma per gli Architetti non ho riscontrato una possibilità simile.
Grazie anticipatamente
Alberto
La normativa parla genericamente di periodo di pratica per accedere alle professioni quale elemento che non costituisce un impedimento all’opzione del regime dei minimi.
buongiorno
complimenti per il sito molto chiaro e la sua competenza
Ne approfitterei per una domanda dovrei iniziare il regime dei minimi ma ho un dubbio su un punto… se ho avuto nell’anno precedente un reddito da lavoro dipendente maggiore di 30000 euro ho preclusioni (la legge parla di ricavi e compensi)…naturalmente aprendo la partita iva x la nuova attività rispetterei tutti i limiti
Buongiorno, il limite dei 30000 euro si riferisce ai ricavi dell’attività svolta con partita iva, non ai ricavi di anni precedenti. Cordiali saluti
Salve,
io sono dipendente a tempo indeterminato (40 ore settimanali) ed ho un secondo lavoro che gestisco con il regime dei minimi.
Ora vi chiedo una cosa, è possibile per me diventare socio di una srl e mantenere al contempo il regime dei minimi per la mia attività.
In pratica il mio lavoro a tempo indeterminato, lo passerei in parttime (quindi dovrò pagarmi inps), manterrò la mia seconda attività ed in + vorrei diventare socio di una nuova società insieme a dei miei colleghi.
Questa situazione è realizzabile? Oppure per qualche motivo il regime dei minimi decade?
Grazie,
Mario
Vi sono stati chiarimenti circa il fatto che i contribuenti minimi possono avere quote di srl a patto che queste società non abbiano optato per la tassazione per trasparenza. Cordiali saluti
buongiorno! vorrei sottoporre la mia situazione alla sua attenzione:
Sono laureata dal 2010 e dopo un anno obbligatorio di tirocinio ho effettuato l’esame di stato e ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo. Nel marzo 2011 vengo assunta a tempo indeterminato da una cooperativa sociale come socio dipendente dove svolgo attivita di educatore domiciliare, ma poco dopo scopro di essere incinta e vado in maternità. Poco prima della scedenza del periodo di maternità obbligatoria scopro che la cooperattiva deve essere messa in liquidazione e, sono costretta a licenziarmi (perchè il mio bambino non ha ancora compiuto un anno) per poter usufruire del sussidio di dicoccupazione (legge Fornero). Nel frattempo viene sciolta anticipatamente la società e messa in liquidazione, con atto notarile; attualmente la messa in liquidazione risulta ancora attiva. Mi chiedo se nella mia particolare condizione è possibile aprire la partita iva a regimi dei minimi.
Grazie Lara
Possono accedere al nuovo regime dei minimi i contribuenti che hanno perso il lavoro per cause non dipendenti dalla loro volontà. In questo caso non vale il presupposto di mera prosecuzione di attività precedente. Questa si ha quando chi intende iniziare una nuova attività di impresa o professionale utilizza gli stessi beni strumentali dell’ex datore di lavoro, esercita l’attività negli stessi luoghi e verso gli stessi clienti.
Cordiali saluti
Buona sera e complimenti per il servizio che offre a chi si rivolge a Lei. Approfitto della sua sua disponibilità per chiederle un chiarimento. Se il contribuente cessa naturalmente il regime dei minimi, versando a saldo per l’ultimo anno di agevolazione il saldo di Unico, l’imposta sostitutiva calcolata al 5% e i contributi INPS a saldo e in acconto, con quale criterio deve versare l’Irpef in acconto per l’anno successivo che vedrà il reddito assoggettato alle aliquote ordinarie?? Cordiali saluti.
Si può usare il metodo storico, in questo caso gli acconti vengono calcolati sulla base del reddito percepito come contribuente minimo. L’anno successivo avrà un credito che potrà utilizzare per diminuire l’Irpef da versare come contribuente ordinario, nel caso in cui avesse tasse da versare.
Cordiali saluti
Buongiorno,
si può rientrare nel nuovo regime dei minimi avendo 30anni e non superando i 30.000 euro
e avendo usufruito del regime dei minimi 1 o 2 anni
considerando che
lavoro dal 2009 con partita iva
e ho superato di poco i 30000 euro in due annualità uscendo dal regime dei minimi, passando alla contabilità semplificata dal regime dei minimi
Purtroppo una volta fuoriusciti dal nuovo regime dei minimi non si può più optare per questo regime. Cordiali saluti
Buongiorno Dott.Micera, complimenti per il sito e per la preparazione generale in questo ambito.
Se non la disturbo le faccio alcune domande su alcuni dubbi che nemmeno il mio commercialista mi ha chiarito.
Sono attualmente impiegato come grafico web presso una società che realizza siti internet. A causa del mio trasferimento in altra città dovrò aprire partita iva ma vorrei continuare a lavorare con questa società e con altri, nuovi clienti.
Ci sono alcuni punti dei requisti del regimi dei minimi che mi danno da pensare:
1)la mera prosecuzione dell’attività; io lavorerei fatturando alla ditta di cui ero prima dipendente oltre ad altre, nuove società, lavorando in altra città,in altra sede e con altri strumenti
2)effettua, in via esclusiva o prevalente, cessioni di fabbricati o relative porzioni, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi; ciò significa che se entrassi nel regime dei minimi non potrei vendere la casa di mia proprietà per trasferirmi in altra città, pena la perdita della facoltà di rientrare nel regime facilitato nell’anno successivo?
grazie dell’attenzione
lorenzo
Mi rendo conto di non aver letto bene il punto 2) che già chiarisce bene i miei dubbi, infatti non avevo valutato correttamente che si parla di attività fatte in via esclusiva o prevalente, dunque la singola vendità di un bene immobiliare non credo che pregiudichi l’entrata nel regime dei minimi
lorenzo
Buongiorno,
vorrei intraprendere una nuova attività di lavoro autonomo ma sono socio accomandante in una Sas. Mantenendo la partecipazione al capitale della Sas, posso utilizzare il regime dei minimi per la mia nuova attività?
La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Cordialmente
Sara
Buongiorno, la partecipazione in società di persone preclude l’accesso al regime dei minimi.
Cordiali saluti
Gentilissimo,trovo il suo sito estremamente interessante e l’utile. Vorrei sottoporle il mio quesito: da ottobre 2013 ho attivato una posizione iva come “consulenze tecniche nca” e stamane ho avuto una proposta di contratto a tempo indeterminato da un’azienda cliente. È possibile mantenere attiva la P.iva per ulteriori micro consulenze,compatibilmente con un full time a tempo indeterminato? Se si la quota INPS relativa alla mia P.iva resta al 28,28%come da libero professionista senza cassa,da calcolare sul solo reddito fatturato?
Grazie mille
Barbara
Grazie dei complimenti. Se si legge la normativa riguardante il regime dei minimi, si può constatare che si fa riferimento a posizioni lavorative pregresse e precedenti l’apertura della partita iva ma non si fa menzione di lavori dipendenti concomitanti. Questo è stato riportato anche in un Telefisco di qualche tempo fa. In questo caso la percentuale da considerare non è quella piena ma quella ridotta perché si verseranno contributi anche alla gestione dipendenti.
Ritengo utile controllare che non ci siano incompatibilità che possano portare a contestazioni dell’Agenzia delle Entrate. Cordiali saluti
buongiorno
ho aperto P.I. in regime dei minimi a giugno 2014 ho un unico cliente
ho due dubbi
1) ammontare totale da fatturare nel 2014 per rimanere nel regime dei minimi
2) la fattura di dicembre la emetterò il 31.12 ma la incasserò ai primi di gennaio ..va considerata per il 2014 o il 2015?
Salve,
ho sono uno psicologo ed ho 36 anni, da quello che ho capito superati i 35 non è possibile usufruire del regime dei minimi, è giusto?
Grazie per il suo tempo
Se è la prima volta che apre la partita iva anche se con età superiore ai 35 anni potrà sfruttare, avendone i requisiti, il regime dei minimi. Questo durerà solo cinque periodi d’imposta e non oltre.
Cordiali saluti
buongiorno vorrei avere un’informazione posso aprire una partita iva di questo genere avendo avuto nel 2007 la partita iva?
Si può aderire al regime dei minimi se nei tre anni precedenti non si ha avuto partita iva, quindi se ricorrono anche gli altri requisiti è possibile.
Buongiorno,
non sono ancora riuscito a trovare una risposta esaustiva alla mia domanda: essendo io assunto a tempo indeterminato da 2 anni, licenziandomi posso poi avere accesso al regime dei minimi aprendo la p.iva?
Grazie
Il licenziamento non deve dipendere dalla propria volontà.
Cordiali saluti
Gentile Dottore,
voglio ringraziarla per questo utilissimo servizio che offre.
Grazie mille
Gentile Dottore, vorrei chiederle se costituendo una sas di cui io e mia sorella siamo le socie, (ovviamente ci sono tutti i requisiti)si può aderire al regime dei contribuenti minimi o se tale possibilità è data solo a ditte individuali e professionisti.
La ringrazio in anticipo
L’opzione per il regime può essere fatta solo da lavoratori autonomi e imprenditori, non società. Cordiali saluti
Ipotizzando che io fino ad aprile 2014 ho lavorato a tempo indeterminato e poi mi sono licenziato e ho iniziato un lavoro con contratto a tempo determinato di 3 mesi. A quel punto mi é possibile accedere al regime dei minimi oppure il mio ex ex status di lavoratore a tempo indeterminato rimane come condizione escludente? Se si, vi é un modo di aggirarla?
Buongiorno Dott. Micera,
Ho da poco chiuso un’attività di autotrasporto (Snc) non fatturando più di 15000 euro, posso aprire il prossimo anno (specificando che la nuova attività non è di autotrasporto) una partita Iva usufruendo del regime fiscale dei minimi?
Grazie mille.
Il prossimo anno sarà in vigore il nuovo regime forfettario: https://www.studiomicera.it/regime-forfettario-2015/
I requisiti sono sostanzialmente tre,
. hai conseguito ricavi o compensi non superiori ai limiti stabiliti in base ai codici ATECO della propria attività economica;
. hai sostenuto spese per collaboratori, dipendenti, associati in partecipazione non superiori ai 5000 euro;
. hai sostenuto un costo non superiore ai 20.000 euro in beni strumentali al lordo degli ammortamenti.
Se si hanno questi requisiti e contemporaneamente non si hanno quote societarie si può rientrare in questo regime.
Cordiali saluti
La finanziaria 2015 ha nuovamente modificato la disciplina del regime dei minimi. Orbene, se io aprissi una PIVA sarei obbligato a passare al nuovo regime a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa?
Grazie
Se si apre la partita iva quest’anno, è ancora in vigore il regime dei minimi. Il nuovo regime forfettario che partirà dal 2015 consente ai minimi di rimanere nel proprio regime per i cinque anni di agevolazioni o fino ai 35 anni di età se si è più giovani.
Buongiorno Dott. Micera, anch’io mi unisco ai molteplici complimenti. Vorrei aprire P.Iva con regime dei minimi, come lavoratore autonomo (agente di commercio) e le volevo chiedere se converrebbe aprirla subito entro il 2014 o meglio aspettare le nuove leggi del 2015. Leggendo qua e la ho notato che la nuova legge di stabilità preveda il nuovo limite sui ricavi a 15.000 € annui anzicchè 30.000 € e in oltre la nuova aliquota dovrebbe passare dal 5% al 15%, anche se non sarà applicata come prima su tutto il fatturato ma solo sul 78%, ho capito male ho è realmente così? e se fosse così mi pare che non sia così conveniente aspettare le nuove leggi. Volevo sapere un suo parere, un consiglio. La ringrazio in anticipo
cordiali saluti
Giordano
Grazie mille. Sono esatte le considerazioni, aprendo la partita iva nel 2014 si potrebbe sfruttare il regime dei minimi con tassazione al 5% fino alla scadenza del quinquennio. Nel regime forfettario la tassazione è più elevata. Cordiali saluti
La ringrazio dottore
La ringrazio molto per i consigli
Domanda la mia compagna ha la p.iva in regime dei minimi come procacciatrice ora le è stato offerto un contratto full time da metà novembre da dipendente per 1 anno da altra ditta che offre servizi pubblicitari, ai fini del reddito 2014 i redditi avranno una tassazione separata ovvero 5% sull’attività da minimi e 27% su quella dipendente ? Nel caso non volesse chiudere p.iva al termine dell’anno in quanto le rimarrebbe 1 annualità da sfruttare al 5% sarebbe tenuta ai contributi che adesso paga regolarmente trattandosi nell’altra attività di contratto full time? La ringrazio in anticipatamente per i consigli che mi darà
Consiglio di affidarsi al proprio consulente per avere una risposta a tutte queste domande. Conoscendo la situazione fiscale della sua compagna saprà consigliarla al meglio. Cordiali saluti
Vorrei porle il seguente quesito: riformato per motivi di salute e quindi pensionato della Polizia di Stato dopo 28 anni di servizio. Attualmente svolgo pratica legale e sono socio accomandante in Sas e socio in altra Srl. Posso aprire la posizione quest’anno con il vigente regime dei minimi, avendo attualmente solo redditi da pensione e qualche prestazione occasionale.
Preciso che la Sas è in liquidazione da 3 anni.
La saluto cordialmente e la ringrazio della risposta che mi vorrà dare.
Raffaele
Il regime dei minimi prevede che non si debbano avere quote in società di persone quindi non è possibile aprire partita iva nei minimi. Cordiali saluti
Buongiorno,
io sono attualmente nel regime dei minimi e rispetto tutti i requisiti richiesti dalla normativa..
Ho in previsione di entrare a far parte di una società srl come socio di capitali (non amministratore ne gestore) solo per apporto di capitale.
Mi sembra di capire da quello che leggo che se la società non è in regime di trasparenza non ci dovrebbero essere problemi..
è corretto?
Grazie mille
E’ esatto il regime previsto deve essere di non trasparenza, altrimenti valgono le stesse conclusioni previste per le società di persone.
Cordiali saluti
Gentile dott Micera,
desidero sottoporle il seguente quesito.
Ho chiuso p.iva con data 31/12/2011. Attualmente sono disoccupato da oltre 12 mesi ed ho 50 anni.
Posso aprire p.iva nel regime dei minimi (5%) con domanda entro 31/01/2015 e decorrenza 31/12/2014?
Grazie per la risposta, le auguro buon lavoro.
Alessandro Degan
Non sarebbero passati tre anni dalla chiusura dell’attività precedente, quindi ritengo di no. Grazie, cordiali saluti
Salve, avrei bisogno di un chiarimento relativo alle novità applicate al regime dei minimi…chi ne era già in possesso prima del 2014 ma ha superato i 35 anni, può continuare a mantenerlo? grazie
Dipende per quanti anni ha usufruito del regime dei minimi. Il regime vale per un quinquennio anche per chi ha più di 35 anni, quindi deve verificare questa opzione. Cordiali saluti
Buongiorno,
ho 41 anni aperto partita iva 2 anni fa con regime semplificato..
rientro nella categoria dei 15000 al 78% secondo lei e’ conveniente passare a questo regime o mantenere quello che in cui sono? Grazie
Sono molte le considerazioni da fare e sicuramente il suo consulente, conoscendo bene la sua situazione potrà valutare o meno la convenienza del regime forfettario. Cordiali saluti
se ho capito bene ora se si chiude “per scelta” la partita iva con il regime dei minimi (partite iva create prima del 2015) la si può riaprire con il regime fiscale forfettario (aliquota di tassazione 15%) in qualsiasi momento vero? si perderebbe solo il 5% per il primo periodo d’imposta e per i successivi due?
Grazie
Cordiali saluti
Il regime forfettario costituisce il regime ‘naturale’ per chiunque abbia livelli di reddito inferiori ai massimi previti per ogni codice attività. La percentuale della tassazione non è il 5% ma il 15%. Per i primi tre anni di attività è previsto uno ‘sconto’ di un terzo sul reddito da portare a tassazione ma come avveniva per i minimi, chi ha già svolto analogo lavoro nei tre anni precedenti non può usufruire di questa agevolazione. Cordiali saluti
da 10 anni sono in pensione, produco disegni come libero professionista, il mio reddito è max 15.000€, prima ero nel vecchio regime dei minimi, poi sono passato al regime normale, ora
con questa nuova legge posso ritornare al nuovo regime dei minimi pur avendo una pensione superiore ai 15.000€
grazie
Nel regime forfettario i redditi da lavoro dipendente non devono essere di ammontare superiore ai redditi da lavoro autonomo altrimenti non può ususfruire di questo regime. Cordiali saluti
Buongiorno Fabio,
sono un giovane ingegnere, esercito la libera professione da 3 anni collaborando con diversi studi di ingegneria ai quali emetto regolarmente fattura, e sono soggetto al regime dei minimi. Mi si prospetta oggi la possibilità di essere assunto da un’azienda con contratto a tempo indeterminato e con una mansione diversa da quella di ingegnere. Vorrei capire se l’azienda può usufruire degli sgravi contributivi previsti dal “jobs act” nel caso io decidessi di tenere aperta la mia partita iva, per continuare a fatturare prestazioni ingegneristiche (che esulano dalle mansioni del contratto) alla stessa azienda e ad eventualmente altre non in concorrenza con essa. Nel caso ciò fosse possibile vorrei sapere se sarebbe corretto agire nel seguente modo: dovrei cancellarmi da INARCASSA, iscrivermi alla gestione separata INPS ed emettere fattura con rivalsa del 4% INPS più contributo integrativo del 4% INARCASSA.
La ringrazio per l’attenzione e mi complimento per il suo utilissimo blog.
Saluti
Grazie per i complimenti. Se non erro, proprio in questi giorni ho letto che gli iscritti ad albi ‘ordinistici’ (architetti, avvocati, medici, commercialisti, ingegneri) hanno l’obbligo di iscriversi alle relative casse di appartenenza e non all’Inps in Gestione Separata.
Per quanto riguarda il Jobs Act, le agevolazioni per le aziende consistono nello sgravio dei contributi Inps relative alle assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato avvenute dal 1 gennaio al 31 dicembre di quest’anno, per incorrere in errori, consiglio di chiedere consiglio ad un consulente del lavoro. Attenzione anche a che i lavori fatturati siano effettivamente non in concorrenza con l’attività svolta dall’azienda per cui dovrebbe lavorare come dipendente.
Cordiali saluti
Un professionista che nel 2010 svolgeva l’attività di geometra ha superato la soglia dei 30.000 euro e quindi è uscito dal regime dei minimi, ora nel 2016 vorrebbe riaprire partita Iva come broker assicurativo, puo’ farlo con il nuovo regime forfetario oppure avendo già una volta usufruito di un regime iva agevolato gli sono preclusi comunque tutti i regimi agevolati?
Il problema non risiede nell’aver usufruito di un regime agevolato ma di aver avuto partita iva nei tre anni precedenti. Per usufruire del regime agevolato non bisogna aver esercitato nei tre anni precedenti altra attività artistica, professionale o d’impresa, nemmeno in forma associata o familiare. Il regime forfetario è un regime ‘naturale’, si può optare se se ne hanno i requisiti anche in seguito, ad esempio rientrando nei limiti reddituali previsti per ogni categoria lavorativa. Il Governo sta lavorando per una revisione dei limiti quindi si dovranno aspettare eventuali future modifiche al regime.
Cordiali saluti
Buongiorno Fabio,
ho aperto nel mese di luglio 2015 la Partita Iva usufruendo del Regime dei Minimi.
Il tetto anno da non superare come fatturato è quello di €30.000
Nel mio caso che ho aperto la posizione a Luglio 2015, vale sempre il tetto dei 30.000 oppure devo contare i 6/12 di €30.000?
Grazie
Il tetto di 30.000 euro si riferisce a 12 mesi quindi, si, avendo iniziato l’attività a luglio dovrà rapportare tale limite ai mesi in cui ha lavorato con partita Iva.
Cordiali saluti
Salve Fabio, volevo descrivere la mia situazione. Sono un fisioterapista e ho svolto per tre anni attività come lavoratore dipendente in un ambulatorio (dal 2010 31/12/2012).Poi per decisione mia ho deciso di licenziarmi, e di aprire partita Iva con regime minimi, per collaborare con una cooperativa di assistenza Adi (Assistenza domiciliare integrata) a cui fatturo fino ad oggi il mio operato. Essendo il mio datore di lavoro differente, e anche il luogo (essendo il domicilio del paziente), e non utilizzando gli stessi strumenti (in ambulatorio lavoravo con elettromedicali anche), essendo munito di mezzo proprio,in quanto mi sposto con la mia auto, rientro nei parametri in cui si ravvisa mera prosecuzione? Grazie in anticipo per la risposta. Cordiali saluti.
Per questi dubbi consiglio di contattare direttamente i funzionari dell’Agenzia delle Entrate competenti territorialmente, sapranno fugare i suoi dubbi e potrà essere più sereno. Cordiali saluti
Scusi tanto gli errori di tastiera. Il periodo di lavoro dipendente va da febbraio 2010 al 31/12/2012. Inoltre volevo specificare che in ambulatorio, utilizzavo apparecchi elettromedicali dell’azienda e a domicilio del paziente no, perché non previsto.(Quindi l’organizzazione del lavoro è completamente differente). Inoltre avevo dimenticato a comunicarle, che durante il periodo di ferie da lavoratore dipendente, ho svolto una prestazione occasionale per questa cooperativa con cui lavoro sino ad oggi (esattamente nel 2012). Questo era un po’ parte integrante del discorso di prima, non so se utile ai fini di un suo prezioso consiglio, per vedere se rientro o no in questa assillante mera prosecuzione che ancora non mi è chiara del tutto. Cordiali saluti.
Buongiorno io o aperto la partita iva minima ad agosto 2014 volevo sapere un informazione si può fare 12 fatture intestate sempre alla stessa persona?
Per le richieste specifiche consiglio di rivolgersi al proprio commercialista.
Buongiorno,
sono socio accomandante di una sas che svolge servizio di pulizia e sono anche lavoratore dipendente presso la medesima ditta. A breve la società cesserà di esistere e da gennaio 2016 vorrei mettermi in proprio aprendo una mia partita iva. Il mio commercialista mi ha assicurato che, essendo stato solo socio accomandante, posso aprire la nuova partita iva usufruendo del regime forfettario, è cosi? Lavorando negli stessi condomini non si tratterebbe di prosecuzione dell’attività precedente? Avendo inoltre bisogno di un piccolo aiuto è vero che potrei assumere un collaboratore?
Grazie
Per questi quesiti consiglio di rivolgersi ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate, sapranno sciogliere tutti i suoi dubbi. Cordiali saluti
Salve, innanzitutto mi complimento con Lei.
Avrei una domanda da farle.
Rientrando nei regimi dei minimi e aprendo la suddetta partita iva poi avrei la possibilità di poter trovare un lavoro, ad esempio in una azienda, così da poter avere due lavori separati? Uno appunto sarà il lavoro indipendente (produzione e vendita di oggetti fatti a mano) e l’ altro un lavoro dipendente (ad esempio in Azienda).
Spero di essermi fatto capire…
Grazie in anticipo e Cordiali Saluti.
Il regime forfettario in vigore dal 1 gennaio di quest’anno prevede che si possa avere redditi da lavoro dipendente ma non superiori ai 30.000 euro annui. Cordiali saluti
La ringrazio molto per la risposta e la sua disponibilità! E’ una fortuna che esistono persone disponibili come lei che chiariscono i nostri dubbi, le nostre incertezze e per questo la ringrazio ancora, penso a nome di tutti.
Avrei un altro dubbio e spero che me lo possa chiarire. Se mi trovo un lavoro dipendente prima di aprire la partita iva non posso rientrare nel regime dei minimi perchè, da quello che ho capito, non si deve aver lavorato i primi 3 anni dalla apertura della partita iva. E’ corretto? La ringrazio in anticipo! Cordiali Saluti a Lei!
buongiorno vorrei sapere se a questo regime può partecipare anche la SAS di nuova apertura con due soci?
Il regime forfettario può essere scelto solo da lavoratori autonomi ed imprenditori, non da società. Cordiali saluti
Gentile Dott. Micera,
io ho aperto P.Iva con regime dei minimi ad ottobre 2015. Dovendo fare degli acquisti relativi alla mia professione, devo richiedere una fattura senza IVA al venditore?
Cordiali Saluti,
Laura Masala
Buongiorno Laura, l’applicazione dell’Iva dipende da molti fattori ma non dal proprio regime fiscale. Chiarisca i suoi dubbi con il suo commercialista per evitare errori nella gestione dell’attività. Cordiali saluti
Gent. mo Dott.r Micera,
sono un geometra che esercita la libera professione da Aprile 2012,
sia nel 2012 sia nel 2013, il mio commercialista mi ha fatto adottare il regime ordinario, l’ anno successivo però, nel 2014 quindi mi ha fatto fruire del regime agevolato ai sensi della legge 244/2007 e la stessa cosa nel 2015.
Anche nel 2016 sto continuando a fruire dello stesso regime agevolato.
Fino ad oggi non ho mai avuto un fatturato superiore a euro 30.000,00.
Avrei da porLe alcuni quesiti:
innanzitutto sapere se il vecchio regime dei minimi di cui ho fruito, automaticamente è confluito nel nuovo regime dei minimi, visto che sto continuando a riportare la normativa 244/2007 sulle fatture.
Inoltre il dubbio che mi sta sorgendo è che lì anno prima dell’ adozione del regime dei minimi ho fatto parte di una S.A.S. quindi la mia preoccupazione è che entrambe le cose fossero incompatibili.
Infine quest’ estate mi è stato proposto di lavorare come istruttore di nuoto con un contratto da dipendente, part-time, con un compenso complessivo di circa euro 1.500,00, importo che sommato al mio fatturato non raggiunge affatto l’ importo di euro 30.000,00;
mi può chiarire gentilmente se tale rapporto di lavoro puà causare la fuoriuscita dal regime dei minimi?
Le sarei grato se potesse darmi delle delucidazioni in merito.
Cordialmente.
Gentile Michele, sono sicuro che il suo commercialista saprà rispondere a queste domande così da chiarire i suoi dubbi.
Cordiali saluti