A seguire il mio articolo sulle modalità di compensazione dell’acconto IRPEF di novembre versato senza tener conto del differimento del 17% dell’imposta voluto dal Governo (qui l’articolo sulle modalità operative indicate dall’Agenzia delle Entrate), posto questo articolo per aiutare chi invece ha saltato la scadenza del 30 novembre 2011.
Da tempo il Fisco ha previsto l’istituto del ravvedimento operoso, cioé la possibilità di versare l’acconto, seppur in ritardo, calcolando autonomamente l’ammontare delle sanzioni e degli interessi da aggiungere all’importo dell’imposta da pagare. Possiamo considerare tre diverse ipotesi di ravvedimento, in base al tempo passato dalla scadenza originaria della tassa (come scritto, mi riferisco qui al secondo acconto IRPEF, quindi il 30 novembre).
Con il ravvedimento “veloce” la sanzione è pari allo 0,2% dell’imposta non versata per ogni giorno di ritardo fino al 14esimo (0,2% il primo giorno, 0,4% il secondo e così via fino al 2,8% il quattordicesimo giorno). Dal 15esimo giorno di ritardo fino al 30esimo si applica il ravvedimento “breve” pari al 3% dell’imposta non versata. Dal 31esimo fino alla scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi successiva (nel nostro caso 30 settembre 2012) si paga la sanzione fissa del 3,75% per il ravvedimento “lungo”.
Ricordo che alle sanzioni si devono aggiungere gli interessi di mora pari al 1,5% annuo.
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