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Il 1 gennaio 2015 è partito il nuovo regime forfettario previsto nella Legge di Stabilità 2015 presentata dal Governo il 15 ottobre. Il regime  forfettario è un regime naturale, cioè vi faranno naturalmente parte i contribuenti che avranno determinati requisiti previsti dalla normativa.

Con la Legge di Stabilità 2016 al regime forfettario qui descritto sono stati apportati dei cambiamenti che ho descritto in questo post: Regime forfettario del 2016, leggilo per conoscere le novità.

Il regime forfettario partito il 1 gennaio 2015

Puoi aderire al regime forfettario se sei persona fisica (sono escluse le persone giuridiche, le società) esercente attività di impresa, arte o professione se nell’anno precedente:

  1. hai conseguito ricavi o compensi non superiori ai limiti stabiliti in base ai codici ATECO della propria attività economica;
  2. hai sostenuto spese per collaboratori, dipendenti, associati in partecipazione non superiori ai 5000 euro;
  3. hai sostenuto un costo non superiore ai 20.000 euro in beni strumentali al lordo degli ammortamenti.

Il limite dei ricavi per accedere al regime forfettario

Nel regime forfettario puoi rientrare anche se sei nel regime ordinario. Per questo motivo, ai fini del computo del limite di reddito per  accedere al regime, è stabilito che non devi aggiungere l’eventuale reddito aggiuntivo derivante dall’adeguamento agli studi di settore.
Nel caso tu svolga più attività, ai fini reddituali bisogna considerare l’attività che genera maggiori compensi o ricavi.

Possono accedere tutti al regime forfettario?

Non puoi aderire al regime forfettario se:

  1. ti avvali di regimi speciali ai fini Iva;
  2. non risiedi nel nostro Stato o risiedi in uno Stato europeo o ancora uno Stato che garantisce un adeguato scambio di informazioni fiscali con l’Italia ma in questo caso almeno il 75% di reddito deve essere prodotto nel nostro Paese;
  3. se ti occupi di cessione di fabbricati o terreni in via esclusiva;
  4. se possiedi quote in società di persone o società di capitali in regime di trasparenza fiscale.

Quante tasse dovrò pagare?

Il regime forfettario prevede che il reddito imponibile sia calcolato applicando all’ammontare dei ricavi/compensi percepiti un coefficiente di redditività basato sempre sul codice ATECO della propria attività lavorativa.
Sull’imponibile così determinato graverà un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’imposta regionale sulle attività produttive pari al 15%.
Sono introdotti quindi dei coefficienti di redditività per ogni singola attività lavorativa.

I coefficienti ed i limiti di reddito per ogni attività lavorativa

  1. Industrie alimentari e delle bevande (Codici ATECO 2007 10 – 11): limite reddituale euro 35.000, coefficiente 40%
  2. Commercio all’ingrosso e al dettaglio (Codici ATECO 2007 45 – da 46.2 a 46.9 – da 47.1 a 47.7 – 47.9): limite reddituale euro 40.000, coefficiente 40%
  3. Commercio ambulante di alimentari e bevande (Codici ATECO 2007 47.81): limite reddituale euro 30.000, coefficiente 40%
  4. Commercio ambulante di altri prodotti (Codici ATECO 2007 47.82- 47.89): limite reddituale euro 20.000, coefficiente 54%
  5. Costruzioni e attività immobiliari (Codici ATECO 2007 41 – 42 – 43 – 68): limite reddituale euro 15.000, coefficiente 86%
  6. Intermediari del commercio (Codici ATECO 2007 46.1): limite reddituale euro 15.000, coefficiente 62%
  7. Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (Codici ATECO 2007 55 -56): limite reddituale euro 40.000, coefficiente 40%
  8. Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari (Codici ATECO 2007 64 – 65 – 66 – 69 – 70 – 71 – 72 – 73 – 74 – 75 – 85 – 86 – 87 – 88): limite reddituale euro 15.000, coefficiente 78%
  9. Altre attività economiche (Codici ATECO 2007 01 – 02 – 03 – 05 – 06 – 07 – 08 – 09 – da 12 a 33 compreso – 35 – 36 – 37 – 38 – 39 – 49 – 50 – 51 – 52 – 53 – 58 – 59 – 60 – 61 – 62 – 63 – 77 – 78 – 79 – 80 – 81 – 82 – 84 – da 90 al codice 99 compreso): limite reddituale euro 20.000, coefficiente 67%

Esempio:

Un professionista iscritto alla gestione separata Inps ha percepito in un anno compensi per 15.000 euro e sostenuto spese per l’attività lavorativa che ammontano a 5.000 euro. Ha sostenuto inoltre spese in contributi previdenziali per 2.000 euro. La sua attività rientra nella fattispecie 8 dell’elenco.

REGIME DEI MINIMI

Compensi € 15.0000

Costi € 5.000 –

Contributi Previdenziali € 2.000 –

Reddito imponibile € 8.000

Imposta al 5% € 400

 

REGIME FORFETTARIO

Compensi € 15.000

Coefficiente 78%

Reddito forfetizzato € 11.700

Contributi previdenziali € 2.000 –

Reddito imponibile € 9.700

Imposta al 15% € 1.455

 

Se apro partita Iva nel 2015 che vantaggi avrò?

Come è stato per il regime dei minimi, nel modello relativo all’apertura della partita iva vi sarà la casella per l’opzione del regime forfettario.
Un ulteriore vantaggio per chi inizia con questo regime consiste in una diminuzione di un terzo del reddito su cui calcolare le imposte e questo vale per i primi tre anni di lavoro.

Questo a condizione che:

  1. tu non abbia esercitato nei tre anni precedenti altra attività artistica, professionale o d’impresa, nemmeno in forma associata o familiare;
  2. l’attività non deve costituire la prosecuzione di altra attività svolta sotto forma di lavoro autonomo o dipendente a meno che non fosse il periodo di tirocinio obbligatorio per i professionisti;
  3. se viene proseguita attività svolta da un altro soggetto, i ricavi/compensi dell’anno precedente non devono superare i limiti reddituali previsti dal regime forfettario.

Tutti i contribuenti nel regime forfettario non devono presentare la dichiarazione Iva, Irap, sono esonerati da studi di settore ed altri adempimenti fiscali quali la tenuta obbligatoria delle scritture contabili.

Nelle fatture non si applicano Iva e ritenuta d’acconto. Al cliente dovrai dare comunicazione dell’esonero dell’applicazione della ritenuta.

Hai parlato delle tasse del regime forfettario, cosa invece riguardo i contributi?

Il regime forfettario prevede semplificazioni per i contributi previdenziali di coloro che eserciteranno attività di impresa. Gli imprenditori, siano essi commercianti o artigiani, pagano i contributi in maniera fissa ogni trimestre indipendentemente dal reddito. Leggi questo articolo per capirne di più: Aliquote INPS 2014 per artigiani e commercianti.

Se sarai un imprenditore nel regime forfettario potrai pagare i contributi in percentuale sul reddito come avviene ora per chi si trova nella Gestione Separata Inps. Non avrai scadenze fisse trimestrali ma pagherai i contributi insieme alle tasse.

Attenzione, vale quanto ho detto sempre a chi si trova nella Gestione Separata Inps: se non versi il minimo dei contributi in un anno non ti varrà l’anno intero ai fini pensionistici. Il minimo di contributi corrisponde a quei 3.500 euro che versi se sei imprenditore.

Se aderirai al regime forfettario e facendo il calcolo percentuale dei contributi agevolati sul tuo reddito risultassero contributi da versare per 2.800 euro ti verrebbe riconosciuto un periodo ai fini pensionistici inferiore all’anno (potrebbero essere 10 mesi ad esempio). Il periodo precedente dovrebbe essere integrato con i contributi successivi, in pratica la pensione si farebbe più lontana.

Se intendi diventare imprenditore, avrai la possibilità di comunicare l’avvio dell’attività nel regime forfettario all’Inps, se invece sei già imprenditore, dovrai inviare apposita comunicazione entro il 28 febbraio di ogni anno per comunicare la sussistenza dei requisiti per rimanere nel regime forfettario.

Nuove iniziative produttive, minimi, ex minimi possono accedere al regime forfettario?

Come ho detto all’inizio del post, si, vi accedi naturalmente se hai i requisiti di cui ho scritto. In ogni caso la legge prevede che nuove iniziative produttive e contribuenti minimi possono anche terminare il periodo con la tassazione prevista dal regime in cui si trovano.
Per capirci, se sei al terzo anno del regime dei minimi puoi continuare con la tassazione al 5% nel 2015 e nel 2016 per poi transitare nel regime forfettario al 15%.

Ci tengo a precisare che il triennio con il reddito diminuito di un terzo vale solo per i primi tre anni dall’apertura della partita iva, non vale per i primi tre anni in cui ti troverai nel regime forfettario.

La pagina del fisco dedicata al regime forfettario.

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