Con comunicato datato 22 dicembre 2011 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le ‘Modalità di applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità’, cioé il regime dei minimi 2012.
Vediamo nel dettaglio alcuni punti fondamentali del nuovo regime.
“…l’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente, non opera laddove il contribuente dia prova di aver perso il lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà…”
La causa indipendente dalla volontà del lavoratore è sicuramente la chiusura anticipata dell’azienda (fallimento o altre procedure straordinarie) oppure il licenziamento del lavoratore. Se il contratto di lavoro prevedeva termini espliciti di durata non si può dire che il lavoratore non poteva essere a conoscenza della cosa. Prendiamo ad esempio i contratti a progetto che prevedono durata determinata o determinabile e nei quali si può avere una clausola di preavviso che autorizza il datore di lavoro a terminare il contratto dando solo il preavviso determinato nella clausola stessa senza dare giusta causa.
“…i soggetti… omissis… che hanno intrapreso un’attività di impresa, arte o professione successivamente al 31 dicembre 2007…”
Possono accedere al regime dei minimi solo coloro i quali hanno aperto la partita Iva dopo tale data. Gli altri sono tutti esclusi.
“…che hanno optato per il regime ordinario ovvero per il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo di cui all’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, possono accedere al regime fiscale di vantaggio per i periodi di imposta residui al completamento del quinquennio ovvero non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età. Resta fermo il vincolo triennale conseguente all’opzione per il regime ordinario…”
Cosa significa questo punto? Chi ha aperto la partita Iva scegliendo il regime delle nuove iniziative produttive oppure il regime contabile ordinario può, trascorso il vincolo di applicazione triennale del regime prescelto, optare per il nuovo regime dei minimi per i due anni rimanenti. Questo perché il regime può essere generalmente utilizzato per un quinquennio dall’apertura della partita Iva, ovviamente sempre che ricorrano tutti i requisiti richiesti dalla normativa (leggi il mio articolo).
Il regime vale per più di cinque anni per i più giovani. Esempio:
Professionista che nel 2009 ha aperto la partita Iva (a 28 anni) optando per il regime delle nuove iniziative produttive. Nel 2009/2010/2011 permane nel suddetto regime, nel 2012, avendone i requisiti, opta per il nuovo regime dei minimi. I cinque anni (norma generale di applicazione) finirebbero nel 2013 ma a quella data il nostro professionista avrebbe 32 anni. Può rimanere ancora nel regime dei minimi fino al 2016 (anno di compimento dei 35).
“…sul reddito imponibile…omissis… si applica l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali di cui al comma 105, ridotta al 5 per cento…”
Il reddito del nuovo minimo sarà tassato al 5%, questa tassazione si dice sostitutiva perché sostituisce, per l’appunto, le imposte sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) e le addizionali comunali e regionali.
“… i ricavi e i compensi relativi al reddito oggetto del regime, non sono assoggettati a ritenuta d’acconto da parte del sostituto di imposta….”
I minimi NON calcolano la ritenuta d’acconto in fattura. La ritenuta d’acconto che in precedenza era pari al 20% non diminuisce al 5% perchè questa percentuale si riferisce alla tassazione del reddito. E’ stata completamente eliminata, i contribuenti dovranno però fornire i clienti di una dichiarazione in cui si afferma che i compensi (o i ricavi) sono assoggettati ad imposta sostitutiva (questo può essere un esempio, in attesa dell’AdE).
Questo perché i crediti derivanti dalle ritenute versate dai clienti (in qualità di sostituti d’imposta) sarebbero stati sempre maggiori rispetto ai debiti derivanti dalle tasse con imposta al 5%. I nuovi minimi si sarebbero trovati sempre a credito determinando una situazione di assoluta disparità con gli altri contribuenti.
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“I minimi NON calcolano la ritenuta d’acconto in fattura”
Non ho capito questo punto. Quindi io che genero una ricevuta con ritenuta d’acconto per la realizzazione di un sito per esempio, non devo più mettere il 20% nella ritenuta stessa?
Grazie per la info
Se rientra nei nuovi minimi non dovrà più inserire la ritenuta d’acconto anche per le fatture che, con il vecchio regime, la prevedevano. E’ esatto.
grazie dell’articolo.
Io ho un dubbio, per me il 2012 è il terzo anno di partita iva (regime dei minimi) però quest’anno ad Ottobre compirò 35 anni. Significa che l’anno prossimo non potrò godere del regime dei minimi nonostante non abbia ancora superato il quinquennio?
Grazie
Deve verificare che abbia tutti i requisiti per rientrare nel nuovo regime dei minimi già da quest’anno, per permanere nel regime fino al 2014.
non mi è chiara una questione; chi è soggetto tutt’ora al regime nuove iniziative (iva 21%, tass 10%, no ritenuta) può proseguire con questo regime anche nel 2012 oppure quest’ultimo è stato abrogato catalizzando di fatto regime nuove iniziative e regime minimi nel NUOVO regime dei minimi 2012?
Cordialità
Può proseguire fino a compimento del triennio previsto dal regime delle nuove iniziative produttive ed in seguito transitare nel nuovo regime dei minimi per completare il quinquennio dall’apertura della partita Iva se ne ha i requisiti.
Cordiali saluti
Ciao Fabio, se ho capito per ogni nuovo cliente rilasciamo anche la dichiarazione che i compensi sono sottoposti ad imposta sostitutiva. Giusto?
Può essere sufficiente – invece – specificarlo in fattura?
Grazie
Ciao Sebastian, non credo, nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate si prevede esplicitamente la dichiarazione da fornire ai clienti.
Ok Fabio, grazie mille della disponibilità. A buon rendere… 🙂
Con contratti a tempo determinato si intendono anche contratti di apprendistato?
Es: finisco il mio periodo di apprendistato ma l’azienda non mi mette in regola a tempo indeterminato. Potrei eventualmente accedere al nuovo regime se aprissi una partita IVA?
L’attività di lavoro dipendente svolta come apprendista può costituire un ostacolo al nuovo regime ma alla luce del recente provvedimento dell’Agenzia delle Entrate , si dovrebbe entrare nel merito e valutare cosa prevede il suo contratto. Cordiali saluti
Per passare da ordinario a tale regime è sufficiente, oltre alla dichiarazione per i clienti, un comportamento concludente (no iva e no r.a)?
grazie e buonasera
E’ quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate. Tenga presente però che se ha optato per il regime ordinario deve scontare tre anni di applicazione poi potrà passare al regime dei minimi. Cordiali saluti
Salve,
sono confortata da leggere il suo articolo ma c’è un punto che vorrei chiarire..
io ho aperto la partita iva con regime fiscale agevolato per le nuove attività (forfettino) nel settembre 2009. i 3 anni di imposta sono dunque terminati e ora avrei voluto passare al nuovo regime dei minimi in vigore dal 1 gennaio 2012 (anche la mia età rientra in quanto ho 26 anni). Il commercialista che mi segue però mi ha detto che non posso perchè ciò costituirebbe mera prosecuzione di attività precedentemente svolta, l’agenzia delle entrate mi ha detto invece che questo è un punto d’ombra della normativa per cui stanno aspettando una circolare che dia delucidazioni..Lei potrebbe fornirmi qualche chiarimento ?
Grazie in anticipo,
Lucia
L’articolo 2 comma 3 dell’ultimo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che possono accedere al regime dei minimi anche coloro che provengono dal regime delle nuovo iniziative produttive.
La ringrazio vivamente per la risposta.
Vista la Sua preparazione e la celerità con cui risponde,avrei un altro quesito per conto di un collega se è possibile: una persona che volesse chiudere partita iva potrebbe tornare a lavorare in ritenuta d’acconto e, una volta superata la soglia dei 5000 euro annui, versare i contributi inps? oppure dopo la chiusura di partita iva questa prassi non è più praticabile?
Cordialmente,
Lucia
salve, volevo sapere per quanto tempo dura il regime dei minimi! se io nel 2012 inizio, ovvero adesso, io ho 33 anni!
che succede? vado avanti per 5 anni con questo regime?, oppure quando avrò fatto 35 anni non posso più usufruirne?
ovviamente rientrando entro i limiti di tutte le altre condizioni!
Questo non mi è chiaro, i commercialisti non sono tutti d’accordo con questo punto, c’è tanta confusione in giro!
Grazie in anticipo per la risposta e l’attenzione!
Il regime dura per l’anno di inizio attività e per i quattro anni successivi, a meno che non vengano meno i requisiti. Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che in caso di fuoriuscita dal regime non è più possibile riaccedervi in seguito. Grazie a lei
Salve, per non arrivare a pagare molte tasse alla fine anno vorrei continuare ad applicare la ritenuta d’acconto anche se sono nel regime dei minimi, è possibile oppure non lo è più?
Grazie per l’informazione
Nel nuovo regime non si applica più la ritenuta d’acconto per previsione normativa, non è una facoltà. Cordiali saluti
Buongiorno,
le spiego brevemente la mia situazione…
nel 2009 ho aperto partita iva come consulente informatico usufruendo del regime dei minimi fatturando 4000 euro, nel 2010 causa ritardi pagamenti ho fatturato 30800 euro, superando quindi il limite del regime ed entrando nel 2011 nel regime ordinario, nel 2011 ho fatturato 27000 euro, volevo sapere se nel 2012 potro’ beneficiare nel regime minimi 2012, ho 26 anni.
La ringrazio per la disponibilità.
Federico
Il vecchio regime dei minimi prevedeva il vincolo triennale del regime ordinario soo nel caso in cui si fosse ‘sforato il tetto’ di 45000 euro. In questo caso sembra non sia così quindi se ricorrono tutti i requisiti dovrebbe essere possibile optare per il nuovo regime dei minimi. Si confronti con il suo consulente e l’Agenzia delle Entrate in merito. Cordiali saluti
gentile dott Micera,
avrei un dubbio che spero la sua esperienza possa risolvere.
io dal 2009 sono associato di un’associazione professionale che svolge lavori di interpretariato e nel 2011 ho aperto una parita iva con regime ordinario per attività di consulenza che nulla hanno a che vedere con l’attività di interpretariato.
se oggi 9 gennaio non fossi piu’ associato dell’associazione professionale di interpretariato potrei converireil mio regime di partita iva per attività di consulenza con imposta al 5% essendo questa attività totalmente diversa da quella di interprete?
L’opzione per il regime contabile ordinario dura un triennio, solo alla fine, se vi sono tutti i requisiti potrà aderire al nuovo regime dei minimi.
Salve ho 30 anni,
nel maggio del 2010, trovandomi improvvisamante senza lavoro, ho iniziato a lavorare come grafica e fotografa tramite ritenuta d’acconto in quanto nonaveveo molti clienti e non mi conveniva a prire la partita iva.
Nel Giugno dello stesso anno sono stata chiamata e assunta con un contratto a progetto presso un’azienda dove mi aoccupo delle vendite e della grafica. Il contratto in questione aveva come scadenza dicembre 2011 e mi è statao rinnovato fino a dicembre 2012. quello che volevo sapere è se posso continuare a lavorare con i miei clienti anche con rituta d’acconto anche se lavoro presso questa azienda. Da quando ho iniziato in questa azienda non ho più lavorato per conto mio perchè non sapevo se si poteva fare, ma ora ho appena ricevuto un’offerta buona che mi spiace rifiutare visto le scarse entrate che ho con il contratto a progetto.
I miei titolari sanno del mio lavoro, dal primo colloquio e per loro non ci sono problemi.
Posso farlo? Dal punto di vista legale, è possibile continuare a lavorare con ritenuta d’acconto anche con un contratto a progetto pressapoco nello stesso settore? per continuare entrambe le attività devo aprire la partita iva? mi conviene? ho le credenziali adatte per rientrare nel regime dei minimi?
Spero di essere riuscita a spiegarmi, putroppo non capisco molto di queste cose e purtroppo credo di non essermi affidata a un buon commercialista, in quanto non riesce a darmi delle spiegazioni convincenti.
In attesa di una vostra risposta
Saluti
Elisa
Entrando nel merito della questione credo possa subire contestazioni se trattasi della medesima tipologia di lavoro. E’ difficile infatti, per chi proviene dallo stesso settore ed ha svolto già lavori simili in passato, dimostrare il carattere meramente occasionale delle prestazioni che andrà a svolgere, indipendentemente dal loro numero. Potrebbe essere diversa la questione se non ci fosse reale contiguità. Es. si occupa di grafica a tempo pieno, ha l’occasione di fare un lavoro come fotografa. Se il lavoro dovesse incominciare ad avere carattere abituale ( e dare maggiori frutti), potrebbe valutare l’apertura della partita Iva. Cordiali saluti
Salve io ho aperto la partita IVA a luglio 2011, aderendo al regime dei contribuenti minimi, ho 27 anni, percepisco meno di 30.000 e sono in collaborazione continuativa con una società dallo stesso mese di luglio 2011. Il nuovo regime crede possa coinvolgere anche me? Mi preoccupa l’impossibilità letta da più parti, di aderire al regime, senza la prosecuzione della stessa attività.
Grazie
In generale la prosecuzione di attività pregressa avviene quando il lavoratore autonomo usa gli stessi strumenti, gli stessi luoghi e gli stessi clienti dell’ex datore di lavoro. Sembra che vi possa essere la possibilità che lavoro dipendente e lavoro autonomo coesistano perchè la norma parla solo di lavoro pregresso.
salve le volevo chiedere se un avvocato rientrante nel regime dei minimi deve calcolare la ritenuta d’acconto nel caso svolga attività come la formazione professionale presso enti pubblici
grazie anticipatamente
Per il nuovo regime dei minimi è prevista la non applicazione della ritenuta, non mi sembra vi siano eccezioni. Cordiali saluti
Buongiorno,
non mi è chiaro se in fattura non metto la ritenuta, percepisco il compenso lordo. Su questo compenso poi devo considerare Inps al 26.72% e tassazione del 5%? O sono soggetta ad altre tassazioni? Grazie
Se aderisce al nuovo regime dei minimi non calcolerà in fattura la ritenuta d’acconto. Sul reddito guadagnato calcolerà la tassazione agevolata al 5% ed i contributi Inps al 27,72% (quest’anno sono aumentate le aliquote contributive).
Salve, ho aperto partita iva nel regime dei minimi nel 2010 quindi ora ricado nel nuovo regime dei minimi 2012. Finora il 20% di tasse (con la ritenuta d’acconto) mi veniva pagato dal datore di lavoro, ora invece il 5% ricade tutto su di me. Se aumento l’imponibile del 5% aumento il guadagno e di conseguenza le tasse da pagare (è un cane che si morde la coda)! Posso in qualche modo mettere in fattura un addebito del 5% (tipo addizionale 4% sul contributo previdenziale)?
Grazie per la risposta
Mi dispiace ma sono i presupposti ad essere sbagliati. La legge prevede la tassazione per i redditi percepiti come lavoratore autonomo, non si può addebitare una rivalsa ai propri clienti. Cordiali saluti
con il nuovo regime dei minimi in fattura deve essere applicato il 4% relativo al contributo di rivalsa contributivo?
Può essere aggiunta la rivalsa contributiva. In fattura non dovranno essere più conteggiate Iva e ritenute d’acconto.
Ciao Fabio,
perchè dici che In fattura non dovrà essere più conteggiata l’Iva? Nel regime dei minimi non si è soggetti ad iva o è cambiato qualcosa in tal merito? Grazie
Nel senso dell’applicazione dell’Iva nelle fatture da emettere, al contrario degli ‘ex minimi’ che invece emetterano le stesse con l’imposta.
Buongiorno, volevo fare una domanda; io ho 37 anni e ho aperto la partita IVA nel marzo 2011 nei regimi dei minimi applicando in fattura solo la ritenuta di acconto; ora io dovrò fatturare , ma ci rientrerò nel regime dei nuovi minimi?(chiaramente non supererò i 30 mila euro annui) e se si farò fattura senza ritenuta di acconto , solo con l’applicazione del compenso e basta? grazie cordiali saluti
I ‘nuovi minimi’ non applicano la ritenuta d’acconto in fattura, è corretto. Per rientrare nel regime deve soddisfare sia i vecchi requisiti che i nuovi. Cordiali saluti
leggo tanta confusione: un professionista che ha optato per il regime delle nuove iniziative produttive nel 2011 può permanervi, per avendo i requisiti per il nuovo regime dei minimi, per il 2012 e 2013 oppure tale regime è stato definitivamente abrogato ? Chi dice di si e chi dice di no ! In realtà l’Agenzia delle Entrate dice solo che può optare per il nuovo regime ma non che può permare nella 388 ! e ‘ una deduzione conseguenziale o c’ è un’esplicito indirizzo dell’Agenzia ?
Il regime delle nuove iniziative produttive non è stato abrogato. Non è ancora chiaro se si possa optare direttamente per il nuovo regime dei minimi inoltrando adeguata comunicazione all’Agenzia delle Entrate ma si può optare per lo stesso alla fine dei tre anni obbligatori e rimanendo nel regime dei minimi per gli altri due anni per il termine del quinquennio di applicazione del regime. Cordiali saluti
Buonasera volevo sapere se, dovendo uscire dal regime dei minimi causa inizio attività nel 2006, nel regime agevolato (con l’irpef nei modi ordinari) le fatture di un professionista sono assoggettabili a ritenuta d’acconto oppure no.
grazie per l’ottimo servizio…
Grazie a lei. Le fatture degli ex minimi sono soggette a ritenuta d’acconto e Iva. Cordiali saluti
Salve,
ho aperto circa un paio di anni fà la partita iva con regime dei minimi e gestione separata inps, ora da Gennaio è in vigore la partita iva Super minimi, quindi vorrei capire se è d’obbligo passare a quest’ultima , ma sopratutto qualora fosse facoltativo in quale maniera si effettua questo cambio di fatturazione.
Ti ringrazio in anticipo.
Non è un obbligo ma una possibilità concessa a chi possiede i requisiti richiesti dalla normativa. Se non si hanno tutti i requisiti si transita invece nel regime degli ‘ex minimi’ che prevede semplificazioni contabili ma tassazione ordinaria Irpef.
Mi trovo nella stessa situazione (regime dei minimi e inps separato), ed anche io vorrei capire come avviene questo passaggio, per fortuna rientro nei requisiti, ma vorrei capire se bisogna comunicare a qualche organo fiscale questo tipo di passaggio automatico?
Cioè io fino a dicembre ho fatto fattura con il 20% di Irpef, mentre da oggi ai nuovi clienti dovrò comunicare in qualche modo che farò fattura con il calcolo dei Superminimi oppure no?
Ne ho parlato qui: https://www.studiomicera.it/ritenuta-dacconto-per-i-minimi-2012/
Egregio Dott. Micera,
nel farle i complimenti per il suo blog di sicuro interesse le Porgo un mio dubbio che spero gentilmente potrà risolvermi! Ho aperto partita Iva nel luglio del 2011, possiedo di fatto tutti i requisiti per l’accesso ai minimi 2012 con un unico “grande dubbio” : la circostanza di essermi iscritto all’albo degli avvocati da marzo 2009 può essere considerata “attività in prosecuzione della precedente”? Dal 2009 fino alla data di apertura della P.I. infatti non ho avuto necessità di fatturare (reddito Zero) e quindi non ho aperto la P.I. Ho cominciato di fatto a produrre reddito solo dopo l’apertura della P.IVA. Il requisito per rimanere dei minimi è comunque rispettato? Grazie in anticipo per l’eventuale risposta.
La ringrazio. Due considerazioni credo possano esserle utili: ai fini del requisito della prosecuzione dell’attività non conta il periodo obbligatorio di svolgimento del praticantato ed il fatto che si fa riferimento non solo all’apertura della partita Iva ma al momento di effettivo svolgimento dell’attività lavorativa che comunque nel suo caso mi sembra aver capito sia successivo. Cordiali saluti
Salve,
Ho un quesito sulle prestazioni occasionali.
Più che altro voglio capire se quello che che m hanno detto è giusto!
Se volessi fare dei lavori che non mi farebbero guadagnare più di 1000 euro all’anno (siti internet) posso in tal caso fare la ritenuta d’acconto, giusto?
Fino a che cifra è consentita la ritenuta d’acconto?
E soprattutto vorrei sapere, è vero che se l’acquirente non ha la partita iva non sei tenuto a fare la ritenuta d’acconto (ma in tal caso nn pago tasse pero ) ?
Illuminatemi…
Consilgio la lettura di questo articolo: http://www.juliusdesign.net/17263/cosa-sono-le-prestazioni-occasionali-facciamo-chiarezza/
Cordiali saluti
Buongiorno, complimenti per l’articolo.
Ho un sito internet, se volessi aderire all regime dei minimi 2012, è possibile con questo regime pagare dei collaboratori ( o per meglio dire coloro che mi fanno un lavoro) per gli articoli che fanno sul mio sito? Siccome il reddito sarebbe davvero molto basso, non vorrei aprire una società ma cercare strade alternative che mi facilitino il percorso.
Grazie per la risposta.
La ringrazio. Il regime dei minimi prevede esplicitamente che non si possono avere collaboratori, è uno dei requisiti richiesti dalla norma. Cordiali saluti
Posso avere partita IVA regime dei minimi e nello stesso tempo essere socio di una societa di capitali?
Legga il mio articolo al riguardo: https://www.studiomicera.it/regole-per-il-nuovo-regime-dei-minimi/
Cordiali saluti
Salve, dopo aver letto il suo articolo Le chedo se,essendo io un pensionato del servizio sanitario nazionale e dovendo da 1° maggio 2012 intraprendere un’attività privata c/o uo studio convenzionato con il SSN ,Le chiedo se posso usufruire del regime fiscale agevolato calcolando che ho 61 anni ed in pensione dal 01/11/2010, e fino a maggio 2012 non ho mai fatto nessuna attivita.
Grazie
Anche se la norma parla di ‘imprenditoria giovanile’ non vi sono cause di esclusione per il soggetto ultra trentacinquenne che voglia intraprendere una nuova attività imprenditoriale avendone i requisiti. In questo caso però potrà usufruire del regime agevolato solo per cinque anni.
Cordiali saluti
Salve,
ho letto il suo articolo e anche quello sulle prestazioni occasionali, ma continuo a non capire… con il nuovo regime anche le prestazioni occasionali sono esenti da ritenute d’acconto?
No, sono due cose diverse. La ritenuta d’acconto non si applica sulle fatture emesse dai contribuenti che hanno optato per il regime dei minimi. Chi emette ricevute di prestazione occasionale (a clienti titolari di partita iva) continuerà ad applicare la ritenuta d’acconto.
Cordiali saluti
Gent.mo fabio, mi chiamo cesare. Vorrei sapere se posso passare da ritenuta d’acconto ordinaria a minima. Io ho aperto la partita iva nel 2003 ma sono passato ad agente enasarco cambiando anche la dicitura dell’apertura della partita iva l’anno scorso. Premetto che percepisco meno di 30000 euro all’anno, non ho dipendenti o 31 anni. Rngrazio anticipatamente.
Cordilai saluti.
Cesare
Per rientrare nel nuovo regime dei minimi uno dei requisiti richiesti è l’aver iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 2007 quindi purtroppo l’aver aperto partita iva nel 2003 costituisce una barriera per l’opzione di questo regime. Cordiali saluti
Ciao! Io ho iniziato da poco un lavoretto come traduttrice ed emetto fatture di prestaz. occasionale. Rientro nella categoria dei regimi minimi? Ho 24 anni.
L’ultimo documento dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’aver emesso ricevute di prestazione occasionale non costituisce una barriera di ingresso ai minimi. Bisogna però avere tutti i requisiti richiesti, leggi questo articolo per sapere quali sono: https://www.studiomicera.it/regole-per-il-nuovo-regime-dei-minimi/
Salve Dott Micera, mi sembra di capire dalle Sue risposte che dal Gennaio 2015 chi riceve un compenso nel mio caso un “professionista”, non deve più emettere la ricevuta con la ritenuta d’acconto del 20%, ma bensì indicare solo l’importo per intero, facendo solo una dichiarazione che i compensi sono sottoposti ad imposta sostitutiva. A tal punto Le chiedo sé questa regola vale sia per un soggetto fisico che per uno giuridico. Grz anticip per la risposta che mi riserverà!
Se si riferisce al regime forfettario è esatto, non vi sono ritenute in fattura. Cordiali saluti