La Cassazione, con sentenza del 28 luglio, ha stabilito che la polizia tributaria, senza l’autorizzazione della Procura della Repubblica, non può aver accesso a locali destinati sia alla sede aziendale che all’abitazione privata, se esistono punti di accesso tra le sedi.
Con tale sentenza si è ribadito che è necessaria l’autorizzazione della Procura, sia quando si tratti di accedere a locali privati oppure che siano contemporaneamente privati e adibiti ad attività economiche ma anche quando i locali aziendali e quelli privati sono separati ma comunicanti tramite porte o altri accessi.
La Cassazione con tale sentenza ha ribadito il principio dell’inviolabilità del domicilio privato ed ha respinto la tesi dell’Agenzia delle Entrate che sostenenva invece che le verifiche fossero state effettuate solo nei locali aziendali, senza accedere all’abitazione privata e che quindi non fosse necessaria l’autorizzazione della Procura.
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menomale ehehe era il peggior incubo del libero professionista: la violabilità della sacralità familiare per controlli fiscali
Grazie Fabio della dritta e grazie a Laura per il suggerimento del post.
Grazie a voi, pensavo potesse essere molto interessante per tutti coloro che lavorano da casa e non credo siano pochi
Si, articoli come questo sono davvero molto interessanti. Hai in mente di fare un articolo sul discorso del 5% sui giovani imprenditori? Tanto per aiutarci a capire di più?
Altra cosa, hai una mailing list a cui posso iscrivermi?
Grazie ancora!
Si potrei scriverlo, sperando di essere più chiaro possibile per dissipare eventuali dubbi, dato che la legge effettivamente non è chiarissima. Per quanto concerne la newsletter mi consulto con il mio angelo web e ti/vi farò sapere a breve…