Il decreto sulle semplificazioni fiscali approvato venerdì 24 febbraio dal Governo ha previsto che nello ‘spesometro’ dovranno essere incluse le operazioni Iva di tutte le fatture emesse e ricevute, senza il limite dei 3000 euro.
Nella sostanza lo spesometro diventa il vecchio elenco clienti e fornitori.
La soglia di 3.600 euro per le operazioni senza obbligo di fattura resta invece invariata.
Queste disposizioni valgono per i movimenti effettuati dal 1° gennaio 2012, quindi per la scadenza di fine aprile lo spesometro conterrà l’indicazione delle fatture con importi superiori ai 3mila euro.
Il Governo ha accolto così le richieste degli operatori di semplificare la comunicazione perchè molti problemi erano sorti per adempiere alla prima scadenza della comunicazione che riguardava le operazioni poste in essere nell’anno d’imposta 2010, la cui scadenza per la presentazione è stata il 31 gennaio scorso (la soglia per la comunicazione delle operazioni era in questo caso pari a 25mila euro).
Enormi problemi erano sorti nel caso in cui le fatture si potevano riferire a contratti collegati o continuativi perché in questo caso nella fase di registrazione delle fatture dovevano essere aggiunti dati ulteriori per stabilire ed impostare il collegamento tra le operazioni poste in essere.
Si poteva creare una disparità nel caso in cui un contribuente avesse inserito alcune operazioni nello spesometro ritenendole pertinenti alla comunicazione se la controparte avesse fatto diversamente.
Togliendo il limite dovranno essere comunicate tutte le operazioni attive e passive permettendo al Fisco di incrociare facilmente i dati in fase di controllo.
Rimane il dubbio: chi rimborserà gli operatori dei soldi spesi per aggiornarsi ed aggiornare i software e del tempo impiegato per il lavoro svolto? Non è meglio spendere tempo in più per un’adeguata programmazione piuttosto che fare mille cambiamenti in corso d’opera?
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