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Il TAR del Lazio conferma l’uso del POS (Point of sale) per i professionisti che dal 30 giugno dovranno dotarsi di un lettore per accettare pagamenti tramite le carte di debito se i clienti vorrano usare questo metodo di pagamento.

I point of sale sono costituiti da dispositivi che consentono di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate collegandosi con il sistema bancario, permettendo così ai possessori di POS di incassare moneta elettronica sul proprio conto corrente. Questo ovviamente presuppone contratti con le banche che permettano l’uso dei point of sale.

L’obbligo del POS

Il Decreto Crescita 2.0 (articolo 15, commi 4 e 5 del Dl 179 del 18 ottobre 2012) ha previsto che i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, avevano l’obbligo di accettare pagamenti effettuati anche attraverso carte di debito per importi superiori ai 30 euro dal 1 gennaio 2014.

Confronta il mio articolo al riguardo: Pagamenti anche con POS dal 2014.

Per superare le problematiche relative all’implementazione di questi sistemi, con il Dl 150 del 30 dicembre 2013 la decorrenza è stata spostata al 30 giugno 2014 ma non per tutti. Rimanevano infatti obbligati all’uso del POS dall’inizio del 2014 imprese e professionisti con fatturato superiore a 200.000 euro nell’anno precedente a quello del pagamento.

La conferma del Tar del Lazio sull’uso del POS da parte dei professionisti

Il Consiglio Nazionale degli Architetti ha presentato istanza per l’annullamento del decreto circa l’utilizzo del POS in relazione ai costi organizzativi ed economici connessi all’acquisto del POS stesso e la sua gestione.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, con ordinanza 01932/2014, ha respinto l’istanza del Consiglio ritenendo che la generica considerazione dei danni patrimoniali che i professionisti potrebbero avere dall’uso del POS deve necessariamente riferirsi alla singola situazione economica degli interessati, danni tali da far ipotizzare, solo in quel caso, esiti potenzialmente irreversibili in caso di mancata sospensione del decreto sull’uso del POS.

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